Manuela Lenoci
Isole Azzorre, 10 cose imperdibili da fare nelle Isole del portogallo
Aggiornamento: 19 set
Un arcipelago nel mezzo dell'oceano Atlantico, A metà strada tra Europa e America. Più note come le Hawaii d'Europa
Quello alle Isole Azzorre (Acores in portoghese) è un viaggio esperienziale, tra paesaggi incantevoli, rigenerante, tra trekking e bagni nelle piscine naturali presenti in alcune isole.
E’ un viaggio enogastronomico. Le Isole Azzorre sono leader nella produzione di formaggio, con una DOP a Sao Jorge, leader nella produzione di vino con il paesaggio dei vitigni dell'isola di Pico, dichiarati Patrimonio della Umanità dall’Unesco.
Leader in Europa nella produzione di caffè, con una piantagione dedicata a Sao Jorge.
Nella mia rubrica "A portata di Manu" ti propongo idee, esperienze e itinerari, ma anche cose da fare se vieni da queste parti. Nell'articolo (affianco ad ogni singola esperienza) sono indicati tutti i riferimenti per prenotare biglietti o escursioni o visite guidate sul territorio . In questo emozionante viaggio sono partita come coordinatore di Viaggi Avventure del Mondo! Ho guidato un gruppo di 16 persone che si sono iscritte senza conoscersi prima, unite solo dalla destinazione e dalla data di partenza.
9 isole incontaminate
L ' arcipelago delle Azzorre, si trova a meta' strada tra l ' Europa e New York. Nel mezzo dell'Oceano Atlantico, lontano 1.400 km dalle coste del Portogallo e circa 3.000 km dalla costa nordamericana.
São Miguel, Terceira, São Jorge, Pico, Faial, Flores, Graciosa, Corvo e Santa Maria, 9 isole molto diverse l’una dall' altra, ma accomunate dalla bellezza della natura lussureggiante, quasi incontaminata, da una flora e fauna molto ricca e da un mare dai colori intensi. Tre le isole visitate a partire da Terceira (3 gg) per poi andare a Pico (3gg) continuando per Sao Jorge (3 gg) concludendo l’ultima notte a Lisbona.
Clima variabile e umido, di certo con l'umidità che c'era è stato faticoso mantenere la "messa in piega". Per fortuna ho incontrato frequenti banchi di nebbia e improvvise piogge torrenziali, e nessuno mi ha visto (bene).
Le mucche sono una costante del paesaggio.
Sulle isole ce ne siano circa 500mila in totale, il doppio degli abitanti.
Come arrivare e spostarsi
Dall’Italia non vi sono voli diretti, ma è necessario fare scalo a Lisbona. Gli aeroporti che offrono maggiori collegamenti sono quelli di Ponta Delgada (Sao Miguel), Horta (Faial) e Lajes (Terceira). Noi siamo atterrati da Roma e Milano Malpensa a Terceira. Abbiamo volato con Air Portugal. I voli interni fra le isole sono gestiti da Sata, infatti da Terceira abbiamo preso un volo interno direzione Pico (45 minuti). Poi per gli altri spostamenti tra le isole abbiamo sempre optato per il traghetto. Gli spostamenti sono gestiti da Atlantico Line. Dall'ultima isola Faial-Horta abbiamo preso il volo per Lisbona l'ultimo giorno. Il soggiorno ideale è con soluzioni in case private o ville. Per gli spostamenti su terra nelle isole è preferibile autista personale con pulmino. Ci sono 2h di fuso orario con l’Italia (Le Azzorre sono 2 h indietro) La compagnia low cost più presente è Ryanair
Prima tappa Isola di Terceira
La prima cosa da fare appena arrivati in queste isole è trovare un "personal driver - guida turistica" che viva in simbiosi con voi. Il mio "angelo" nell'isola di Terceira è stato Mario Mendes, simpatico e super professional.
Ci ha "guidati" in questo incredibile viaggio alla scoperta della bellezza autentica .
La coccola più dolce che ci ha riservato, il pranzo a sacco giornaliero consumato in aree pic nic attrezzate,
dove dormire
Quello che fa la differenza, in un viaggio, è il posto dove si va a dormire.
Alle Azzorre se hai un personal driver hai più possibilità di scegliere strutture meravigliose, a prezzi onesti, anche se ubicate in zone più defilate o poco servite dai mezzi pubblici.
Casa Dos Romeiros, ad agosto, è stata la migliore soluzione per noi (località Santa Barbara più o meno 50 minuti in auto dal centro dell'isola, fuori dai circuiti noti).
Una villa hotel a nostra completa disposizione, inclusa colazione: moderna, completamente ristrutturata, camere comode ed ampie quasi tutte con giardino privato. Colazione dolce e salata molto abbondante, tra l'altro, chiudevano sempre anche un'occhio davanti alla sfacciata e consueta pratica tutta "all'italiana" di farci i panini "for later" come dicono gli inglesi e svuotare il carrello della frutta.
cosa fare
Le attività in quest'isola sono state molteplici ve ne suggerisco alcune.
- Rocha do Chambre 3h di trekking con difficolta medio alta per un percorso di 10 km
- Baías da Agualva 2h di trekking difficoltà media, vista mozzafiato sull'oceano con attraversamenti nella foresta tropicale
- Gruta do Natal (un tubo di lava di 700 mt con un altare in cui si celebra la messa a Natale) e Algar do Carvao (un camino vulcanico (inattivo) quasi 100 metri di profondità anzi un buco con la vegetazione intorno, illuminato dalla luce del sole (ticket 12 euro - ultimo ingresso 17:30). Sono due luoghi simbolo che racchiudono tutta l’essenza dell'isola.
- Porto das Cinco Ribeiras . Un tuffo è d'obbligo qui in une delle tre piscine naturali più belle delle Azzorre.
- Touradas a Corda. Gli isolani di Terceira vanno letteralmente matti per le tourade a corda da Ilha Terceira, la versione azoriana della corrida.
Sono talmente popolari da prevedere un calendario ufficiale con date, orari e luoghi di svolgimento. Abbiamo apprezzato l’atmosfera, la festa, il vino, le bifanas e la birra oltre che la performance del toro e dei toreri che gli correvano dietro. Ogni anno, da maggio a ottobre, circa 230 "touradas" avvengono per le strade, i campi e le spiagge di Terceira. La versione azoriana della corrida è poco simile alla più famosa tradizione spagnola o continentale portoghese. Qui il toro è controllato da una corda intorno al collo, tenuta da sei persone chiamate "pastores".
L'intenzione non è uccidere il toro, ma solo prenderlo per le corna.
- Monte Brasil. Visita al monumento che domina l'Isola e che celebra l'occupazione portoghese delle Azzorre
dove mangiare
"Azzorre Comode" è stato il leitmotiv del gruppo di vacanzieri con cui sono partita.
Un viaggio scandito dalla sveglia "mai" prima delle 9 di mattina, e dall'ora dei "pasti" fissata sempre al primo segnale di "brontolio" di stomaco, contagioso e simultaneo, puntuale ogni giorno.
Mangiare "molto ma bene". La cucina delle Azzorre è ricca soprattutto di pesce e di frutti di mare, con porzioni abbondanti come da vera trattoria pugliese.
Tra i miei preferiti vi consiglio di cenare da
- SABORES DO ATLANTICO dove provare i limbet alla griglia serviti su piatto nero o Lapas grelhadas., su cui è d'obbligo spremere sopra del limone fresco.
- O CHICO trattoria molto buona (forse la mia preferita. Da non perdere il piatto tipico regionale ALCATRA a base di manzo (le porzioni sono abbondanti, con una ordinazione per 4 persone potete mangiare abbondantemente in 8). Il miglior stracotto di manzo della mia vita.
- BERIA MAR pesce e location intima e ottima
Seconda tappa Isola di Pico
Vi suggerisco di raggiungere quest'isola con un volo interno di 1h gestito da Sata Azores risparmiando le 6h del traghetto. Il costo è circa 70 euro a persona.
Pico è soprannominata “isola grigia” . E' la più vulcanica di tutto l’arcipelago ricchissima di vigneti di immenso fascino, trasformati in pietre di colore nero, Questa unicità, nel 2004 ha portato ad inserire il "Paesaggio della Coltivazione della Vigna dell’isola di Pico" nella lista dei siti Unesco.
Non solo per le sue pratiche di coltivazione (che proteggono le vigne dall'incostanza dell'Oceano Atlantico) ma anche per la caratteristica unica di delimitare piccole particelle di terra che ospitano le piante. con i muretti a secco fatti di pietre laviche (currais).
Pico è il posto giusto per un tour enogastronomico. I suoi vini si abbinano alla perfezione alle specialità gastronomiche dell’isola e i suoi vitigni danno vita a un vino fresco e leggero, il "vinho de cheiro" delle Azzorre.
dove dormire
Abbiamo dormito da Alojamento Bela Vista a Lajes do Pico strategicamente ubicato sul porto, vicino a ristoranti e bar.
Il proprietario dell'hotel si chiama Camillo.
E' un bell'uomo di età indefinita, alto con i baffi che dovete assolutamente contattare e andare a trovare di persona appena arrivate sull’isola. Lo trovate sempre nel negozio di souvernirs sul porto , all'interno del quale potete prenotare da lui, già che ci siete, anche la gita in barca (Whale Watching) per avvistare le balene.
Per una vacanza di successo a Pico, è necessario fare un "patto con il diavolo" cioè i taxi dell'isola. Le attività che avevamo in programma su questa isola erano tantissime Camillo ci ha dato una mano a definire al meglio i trasporti, ci ha supportato con il TAXI che ogni giorno passava a prenderci dall'Hotel, per definire orari e appuntamenti.
cosa fare
- Adega Luca Amaral - Interessante la proposta di degustazione di vini (da 3 o da 5 bicchieri) in una atmosfera incantevole nella vigna guidati dalla signora Sandra (diventata nonna il giorno della nostra visita). La sua famiglia ha provato, con successo, a recuperare il prestigio del vino proveniente dal vitigno verdelho, migliorandone la produzione. Accompagnate tutto con formaggi tipici locali.
- Ilha do Pico - Una visita con degustazione a questa Cooperativa Vitivinícola da Ilha do Pico è una esperienza sensoriale molto bella. Vi fanno degustare 9 vini tra cui il Frei Gigante, T.L. Branco, Arinto dos Açores, Verdelho, T.L. Rosé, T.L. Blend, T.L. Merlot, Lajido 2003/2007 + 10 anni invecchiato).
- Museo del vino di Ilha do Pico - Questo museo illustra la storia del vino nell'isola di Pico e l'importanza secolare del vitigno chiamato "verdelho". Costo 2 euro
- Whale and Dolphin Obervation - una esperienza incredibile di 3h per vedere le balene e sperare che arrivi il loro saluto con la coda
- Cella Bar - Aperitivo con vista oceano. Imperdibile. Si trova a Lugar de Barca, Design unico una particolare costruzione in legno dalla forma sinuosa che vuole ricordare le botti in legno dove invecchia il vino. Buona la cucina e i gin tonic preparato con il distillato del posto.
- Moinho do Monte - Salire su di un mulino è una esperienza incredibile soprattutto se dalla sua vetta si possono ammirare le coltivazioni sito Unesco (zona Igreja)
- Scalata Montana do Pico - Salita e discesa sono tostissime (9 h totali)., 2350 metri sopra il livello del mare, il punto più alto di tutto il Portogallo. E' fondamentale una attrezzatura da trekking. Consigliabile affrontarla con una guida professionale che fornisce due bastoncini per agevolare il cammino e un dispositivo GPS a testa per ogni partecipante.
Nel cratere principale c’è un cono di lava chiamato Piquinho, con fumarole permanenti. Il calore della fumarola in vetta è talmente piacevole da rendere il panino del pranzo a sacco ancora più gustoso.
dove mangiare
- Fonte Tavern - Buona proposta di pesce, mi raccomando GARLIC FREE, perchè esagerano
- Cella Bar - Cibo di qualità e ricercato, salumi di prima scelta serviti croccanti e un pò sciolti
Terza tappa Isola di Sao Jorge
A São Jorge ci ho lasciato il cuore, è una delle isole più scenografiche dell’intero arcipelago delle Azzorre.
In assoluto il soggiorno per me più bello ed esperienziale dell’isola.
La natura ti conquista e ti avvolge, donandoti linfa vitale se comprende che la riesci ad apprezzare.
E' chiamata isola delle fajãs, pianure/insenature originate da frane. Sull’isola ne esistono oltre 40, alcune delle quali si possono raggiungere solo a piedi.
I sentieri nella foresta sono uno dei modi migliori per conoscere l’isola e la sua natura. Per gli spostamenti da un lato all'altro dell'isola vi consiglio Brasil & Silva, Lda. / Virver-Viagens e Descobertas (titolare Antonio) che ci ha assegnato il bravissimo Giorgio, come nostro autista/guida personale per i giorni di permanenza.
dove dormire
Kuanza Natura Experience a Faja do Belo nella regione di Calheta è il posto ideale per soggiornare a Sao Jorge, lontanaodal centro abitato, immerso nel verde, ai piedi della montagna di fronte all'oceano.
Raggiungere la villa la vera avventura: soltanto a piedi. Un percorso di trekking di 30 minuti per un totale di 2 km – ricco di saliscendi e cascate.
Fortunatamente, ad aspettarci con il quad ai piedi del percorso, c'era BEDU, general manager di Kuanza, che ha caricato le nostre valige e le scorte di cibo e vino necessarie per i tre giorni di permanenza. Ogni mattina Bedu, ci portava panini caldi appena sfornati, per la colazione.
Un complesso di 13 ville (distanti e indipendenti). La nostra era una villa (self catering) immersa nella natura, con una splendida vista sull'oceano, una piscina e con una cucina super accessoriata che ci ha spinto a restare sempre a cena a casa e fare take away dai migliori ristoranti dell'isola.
In questa isola abbiamo usufruito anche del Voucher del Governo di 35 euro a persona da spendere per alcuni servizi, trasporti o ristoranti aderenti. Un voucher per incentivare a visitare l’isola, talvolta soggetta a scosse di terremoto che possono scoraggiare la scelta.
cosa fare
- Visita a Velas - Città principale dell’isola
- Visita a Urzelina e Manada - note rispettivamente per la torre, tutto ciò che resta di un’antica chiesa che fu sepolta quando il Pico de Esperanca eruttò nel 1808 e per la Igreja de Santa Bárbara. Molto piccola ma ricca di storia, di affreschi e di un soffitto il cui tempo dedicato per vederla vale moltissimo.
- Cafè Nunes a Faja Dos Vimes. Unico in Europa, produce caffè nelle piantagioni sull’isola e serve tazzine di espresso fatte con il caffè biologico prodotto dalla famiglia. Dalla raccolta alla tostatura, è tutto eseguito manualmente.
Abbiamo in principio degustato il caffè (1 euro) non male devo dire e poi fatto una interessante visita guidata nella piantagione con Marcus (che ha ereditato l’attività dal padre) per ascoltarne la loro storia e toccare con mano tutte le fasi della produzione.
Sopra la caffetteria, la madre di Marcus, Alzira Nunes e sua sorella Carminda, si dedicano alla produzione di copriletti fatti ancora a mano con il telaio come una volta.
- Poca Simao Dias - Meravigliose piscine naturali in cui tuffarsi a Fajã do Ouvidor. Una delle più grandi fajã di origine vulcanica della costa settentrionale di São Jorge. Il Simão Dias è un vero paradiso naturale.
- Visita alla Fabbrica di Formaggio UniQueijo Sao Jorge - Il viaggio alle Azzorre è stato scandito dal morso continuo e costante ai formaggi. Lunga vita al "Queijo" di quest'isola, compagno inseparabile dei momenti conviviali, soprattutto con il calice, nell'altra mano.
E' un formaggio DOP portoghese, l'unico prodotto unicamente con latte vaccino. La visita guidata è durata poco più di un’ora ed è stata molto interessante. Ci hanno fatto indossare le protezioni: cuffietta, calzari e grembiule. La cosa più bella la visita ai magazzini di stagionatura dove le forme riposano e vengono curate quotidianamente in attesa del settimo, quattordicesimo e ventiquattresimo mese necessario per raggiungere le tre maturazioni.
- Visita al Parco Forestale delle Sete Fontes. Uno dei più importanti dell'isola di São Jorge, occupa un'area di 12 ettari. Ricco di vegetazione e di innumerevoli sentieri immersi nel verde che conducono a spazi ricreativi come parco giochi e un'area pic-nic. Lungo il cammino ci sono laghi e fiumi, scorci bellissimi per scattare belle foto.
- Fajas do Cubres e Faja da caldera do sto cristo - Un percorso stupendo a piedi che abbiamo fatto partendo da Faja do Belo
dove mangiare
Avendo a disposizione una cucina da "mille e una notte", ho deliziato tutti gli ospiti cucinando un piatto pugliese Spaghetti alla San Giovanni