Manuela Lenoci
A passeggio nelle terre del Negroamaro
Aggiornamento: 25 ago 2021
Tra i vitigni pugliesi alla scoperta delle Cantine Paololeo a San Donaci (Br)
Visitare le cantine in Puglia è una delle esperienze più belle da fare in questo territorio. Ho calpestato, nel vero senso della parola, la terra del Negroamaro durante una visita alle Cantine Paololeo nel brindisino.
Passeggiare tra i vitigni in cerca del fresco era una idea immaginaria che balenava nella mia mente mentre guidavo in direzione San Donaci da Monopoli.
Sognavo in realtà, anche l’incontro speciale come nel film "Un'ottima annata" con Russell Crow e Marion Cotillard, (a cui dicono assomigli), che quella mattina mi "aveva inebriato quasi più del vino” a tal punto da farmi svegliare di buon umore (che non succede mai!).
Questa estate 2021 passerà alla storia non solo per la vittoria agli Europei di calcio.
La ricorderemo per il caldo torrido e l'afa che si respira ormai da settimane.
E poi all'improvviso, come un oasi nel deserto, come se il mio pensiero dominante stesse realmente prendendo forma, prima di svenire per il caldo, la voce dolce e accogliente di Monica, Pr & Events manager dell'azienda, mi ha catapultata nel fresco e moderno Wine Shop di Paololeo, sempre a San Donaci.
Il regno delle bottiglie, un vecchio palmento trasformato quasi come fosse un "museo personale" con tutti i tagli di bottiglie pronte da bere. Che magnum! E quante magnum.
Più che soddisfatta della mia #winexperience, davvero bella (che vi suggerisco di prenotare, vanno a ruba). Oltre a passeggiare tra i vigneti, ho visitato la cantina, ho visitato il vecchio palmento di famiglia e dulcis in fundo ho degustato alcune delle etichette in abbinamento a un tipico aperitivo pugliese: formaggi, taralli olive e salame (realizzato con il loro vino Orfeo).
I vitigni delle Cantine Paololeo hanno trovato in questo lembo di Puglia la loro terra eletta. In realtà conoscevo questa cantina, uno dei miei vini preferiti è appunto Orfeo, linea top delle grandi uve.
Lo scelsi anni fa per l'etichetta e per il nome, poi dopo il secondo assaggio per il suo carattere deciso e rustico, che lo rendono un vino rosso dal romantico e suadente sorso.
Per non portarla troppo alla lunga, è un vino morbido e sensuale, in cui mi ci rivedo, capace di ricreare gli abbinamenti più virtuosi a tavola, luogo in cui di virtuoso, se sei una buona forchetta come me, significa "non uscire" a cena fuori.
Conservo ancora una bottiglia di Orfeo in campagna. Doveva essere un omaggio per un invito a casa di una amica, da abbinare a qualche piatto succulento che sua madre (grande cuoca) avrebbe dovuto preparare quel giorno per noi.
L'ultima volta che sono stata a pranzo da loro ho assegnato l'Oscar alle "cozze ripiene al sugo" dal sapore indescrivibile. Digerirle è stata dura...ma ricordate la scena del film con Verdone in mutante sul terrazzo "Ne è valsa la pena?" SIIIIII ne è valsa la pena...anche le conseguenze, sulla bilancia.
Insomma, se passate da queste parti, vi suggerisco di visitare questa cantina a conduzione familiare dal 1989. Produce vini di alta qualità, eleganti e fini, e che al tempo stesso rispecchiano nel loro corpo gli odori, i sapori e il carattere della terra pugliese, con oltre 250 ettari di terreno e con una produzione di 4 milioni di bottiglie all'anno.
Photo e video @frederick.mor
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