Manuela Lenoci
Intervista a Marisa Laurito in "Persone Naturali e Strafottenti" al Teatro Comunale di Ceglie
Aggiornamento: 10 feb 2023
Li abbiamo incontrati nel backstage di questa tragicommedia cruda, poetica ed esilarante con Marisa Laurito, Giancarlo Nicoletti, Livio Beshir e Giovanni Anzaldo
Debuttò l’11 gennaio 1974 al Teatro delle Arti di Roma destando scandalo e critiche controverse sia da parte del pubblico che della stampa.
Il talento di Giancarlo Nicoletti (regista e attore) ripropone lo stesso spettacolo 40 anni dopo, nuovamente sulla scena teatrale, sdoganando il concetto di omosessualità, che oserei dire "in parte superato" almeno nella percezione di apertura sociale o di pregiudizio, raccontando le vite di 4 persone, comuni, sole e con problemi reali, che lottano per sopravvivere, in cui ognuno di noi può identificarsi.
La notte di Capodanno poi si sa è una notte particolare, malinconica e piena di speranze per il futuro con lo sfondo di una Napoli diversa, cruda, terribile, dove non c'è rispetto e amore e non c'è la voglia di accostarsi all'altro.
Persone naturali e strafottenti è un testo ancora oggi grandemente provocatorio, forse più attuale oggi che nel 73., come dice la stessa Marisa Laurito, si parla di argomenti "Untouchable" per quell'epoca. La Laurita interpreta in maniera superba il ruolo che allora fu di Pupella Maggio e per cui lo spettacolo di Peppino Patroni Griffi destò un tale sconcerto e fu censurato per oltraggio al pudore, per i temi sfacciatamente eversivi e le modalità di rappresentazione non convenzionali.
A Ceglie ho avuto il piacere di entrare nel "dietro le quinte" del Teatro Comunale che ospitava la commedia. Il "dietro le quinte" a teatro, è un mondo che mi ha sempre affascinato. Quello che stuzzicava la mia curiosità era poter salire su un palco e sbirciare dietro il tendone del sipario ed entrare nel luogo più inaccessibile, incontrare gli attori, magari quando sono davvero se stessi e ti parlano con la semplicità di chi sa stare tra la gente.
Ho incontrato subito Marisa Laurito, era seduta nel suo camerino intenta a finire il trucco. Una persona squisita, molto accogliente, disponibile, mi ha accolto come se fossimo a casa, ed abbiamo chiacchierato concedendomi una breve intervista ricca di particolari interessanti.
Subito dopo abbiamo raggiunto il regista, Giancarlo Nicoletti, delle presentazioni se ne è occupata "Marisa" da brava padrona di casa.
Giancarlo Nicoletti è davvero divino. Quando l'ho conosciuto era già in versione Mariacallàs, un travestito, "un femminiello napoletano". L'ho trovato sin da subito fortemente espressivo quando dopo ho visto la commedia, ho pensato che la sua interpretazione fosse grandiosa e che avesse una capacità recitativa come pochi attori in Italia. Il ruolo di Mariacallas, non so dire se fosse il ruolo da "grande dama" perfetto per lui o se sia stato lui a rendere "grande" la "dama" decaduta, con quelle movenze degne di una vera "checca".
Ma tutti gli attori erano dei grandissimi interpreti come Livio Beshir, nel ruolo di Byron, omosessuale di colore, un ruolo in cui si è calato perfettamente, facendo arrivare al pubblico la sua disperazione, regalandoci anche, l'unica scena di nudo della commedia con Lato B da Oscar. Beshir è stato protagonista di numerose fiction e lavori cinematografici, ha anche condotto la Notte della Taranta nel 2014..
E poi Giovanni Anzaldo nel ruolo di Fred ( nel 2010 vince il Premio Ubu quale miglior attore under 30 per lo spettacolo teatrale di Alessandro Gassmann, noto al grande schermo per aver partecipato a numerose fiction di Canale 5 tra cui Non è un paese per giovani di Giovanni Veronesi)
Ho conosciuto entrambi nel "dietro le quinte".
Stavo andando via e lo spettacolo stava per cominciare quando ad un certo punto scendendo le scale ho visto entrambi nel loro camerino, mi sono fermata e ho voluto scattare la foto di rito. Molto affabili, molto dolci, molto disponibili e molto carini.
Abbiamo sorriso quando gli ho detto che avevo percorso 70 km per conoscere solo Marisa Laurito.
Del regista napoletano Giuseppe Patroni Griffi mi è piaciuta una sua affermazione rilasciata n un'intervista di qualche tempo fa:
'A differenza degli altri scrittori italiani non scrivo di crisi coniugali ma della vita, anche nei suoi aspetti più scabrosi'',
TRAMA di PERSONE NATURALI E STRAFOTTENTI
Quattro solitudini, un appartamento e una notte di Capodanno a Napoli. Donna Violante, la padrona, ex serva in un bordello, discute e litiga con Mariacallàs, un travestito, in bilico fra rassegnazione, ironia, squallore e cattiveria. E ancora, Fred e Byron che sono alla ricerca dell’ebbrezza di una notte: l’uno, uno studente omosessuale alla ricerca di una vita libera dalle paure, l’altro, uno scrittore nero che vorrebbe distruggere il mondo per vendicare le umiliazioni subite. Quattro persone naturali e strafottenti, che, per un gioco del destino, divideranno la loro solitudine con quella degli altri, mentre fuori la città saluta il nuovo anno, fra accese discussioni, recriminazioni, desideri repressi, liti e violenze sessuali.
Persone naturali e strafottenti, racconta la vita nascosta di una Napoli consumata, maledettamente umana, quella delle persone della varie classi sociali che vivono nella disperazione delle loro vite e dello sconforto per quello che avrebbero voluto ma non c'è stato. La buona risata è accompagnata sempre dalla riflessione e dalla verità. Il testo è crudo, a tratti violento, ma allo stesso tempo è visionario e terribilmente reale.
Di seguito il link a tutti gli spettacoli nel circuito del Teatro Pubblico Pugliese
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