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Lucio Corsi all’Eurovision di Basilea: il duro che suona l’armonica e sogna jam session con i portoghesi

  • Immagine del redattore: Manuela Lenoci
    Manuela Lenoci
  • 2 ore fa
  • Tempo di lettura: 4 min

Tra amplificatori giganti, chitarre magiche e una sincerità che spiazza, Lucio Corsi racconta la sua avventura all’Eurovision. Un viaggio musicale senza maschere, partito da Sanremo e diretto (forse) verso nuovi palchi internazionali.

Dalla Maremma all’Europa, passando per Sanremo e atterrando a Basilea. Lucio Corsi è uno di quegli artisti che si muovono sulla scena come se stessero ancora provando in cameretta: sinceri, un po’ lunari, sempre affamati di dettagli. Durante la conferenza stampa online dell’Eurovision 2025, lo raggiungiamo virtualmente con la curiosità di chi vuole guardare dietro le quinte — e troviamo un artista che parla di armoniche, chitarre "che sembrano dischi volanti", colonne sonore e piccoli gesti rivoluzionari.



L’intervista, raccolta per A Pugliese Around the World, testata accreditata online al Media Center di Eurovision 2025 è uno spaccato autentico che vuole fare innamorare i lettori appassionati di musica, viaggi e storie uniche. Lucio ci porta con sé in questa avventura internazionale, dove niente è lasciato al caso ma tutto resta profondamente umano.


INTERVISTA A LUCIO CORSI – Eurovision 2025, Basilea

Manuela Lenoci: Lucio, sei arrivato a metà di questa esperienza all’Eurovision. Che aria si respira?

Lucio Corsi: «Per ora è una bella esperienza, la semifinale è stata emozionante, bella. Il fatto che ci fosse così tanta gente in arena, con quegli spalti così alti… mi ha fatto quasi dimenticare di essere in TV. E questa cosa mi piace, mi riporta al tipo di concerto a cui sono più abituato. È una scuola, e Sanremo è stato un gran bell’allenamento per arrivare fin qui.»


Manuela Lenoci: Parliamo di strumenti. Hai portato anche l’armonica: un gesto piccolo ma potente.

Lucio Corsi :«Sì, ho portato l’armonica, il pianoforte, le chitarre — anche quelle che non suonano! Non è polemica, ero cosciente che l’Eurovision funziona così. Ma ho pensato che l’armonica potesse entrare nel microfono, come facevo a casa durante le prove. È un piccolo gesto di diversità rispetto a Sanremo.»



Manuela Lenoci: A proposito di chitarre: ci hai fatto innamorare delle Wandré.

Lucio Corsi : «Sono chitarre magiche, come diceva Guccini. La Oval che porto sembra un disco volante. Le costruivano in modo strano, con una placca di metallo come struttura portante. Sono strumenti affascinanti, unici. Anche quella di Tommaso è una Wandré. E poi ognuna è diversa, perché il pittore le finiva con il fumo di una candela. Una cosa bellissima.»



Manuela Lenoci: La scenografia è molto tua, con quei super amplificatori dietro. C’è un richiamo a Neil Young?( Cantautore canadese-statunitense)

Lucio Corsi: «Sì, mi sono ispirato a un suo tour. È la stessa scenografia che porto nei club, e che porterò nel tour estivo. Anche il pianoforte lunghissimo è lo stesso. L’idea è quella: portare la mia musica come la suono davvero, anche qui.»

ML: Cosa pensi delle altre canzoni in gara? Hai detto che ti è piaciuta quella portoghese dei Napa.

Lucio Corsi «Mi piace molto. È un bel pezzo, ci ho parlato e spero anche di poterci suonare insieme. Sono curiosissimo, mi sembra che ci sia libertà su questo palco, ed è giusto così. Più sono diverse le canzoni tra loro, meglio è. La loro è una delle poche senza elettronica. È più vicina ai miei gusti.»

Manuela Lenoci: Hai ricevuto un commento bellissimo da un giovane fan messicano che ha detto di essersi sentito capito dalla tua canzone. Cosa avresti pensato se l’avessi ascoltata da adolescente?

Lucio Corsi «È una cosa che mi riempie di gioia. Ma se l’avessi ascoltata a 17 anni, forse avrei detto che non era abbastanza prog! A quell’età suonavo in una band prog. Però sì, sarebbe stato interessante. I giovani dovrebbero darli loro i consigli a noi, non il contrario.»

Manuela Lenoci: Hai parlato di “non voler interpretare un personaggio”. L’Eurovision però è anche un po’ teatro. Come riesci a rimanere fedele a te stesso in questo contesto?

Lucio Corsi «Non voglio ingannarmi, portando qualcosa che poi non potrei rifare dal vivo. Non voglio creare un’immagine che non mi rappresenta, sarebbe una fatica. Preferisco essere me stesso, anche se più semplice o meno spettacolare.»

Manuela Lenoci: Sappiamo che ami il cinema. Se ti proponessero una colonna sonora?

Lucio Corsi :«Mi piacerebbe tantissimo. Randy Newman è uno dei miei preferiti, è un modo interessante di pensare la musica. Anche senza parole, la musica pensata per immagini è affascinante.»

Manuela Lenoci Hai definito Sanremo un salto nel vuoto. L’Eurovision invece?

Lucio Corsi :«Mmm… forse una "bella gabbia gratis". Oppure uno “sbirciare nel futuro”. È un’occasione per farmi conoscere fuori dall’Italia. Se ne uscisse un tour all’estero, sarebbe bellissimo.»

Manuela Lenoci: L’inserimento dell’armonica, i sottotitoli, l’estetica non gridata… non pensi che tutto questo possa rappresentare una piccola rivoluzione dentro l’Eurovision?

Lucio Corsi:«Spero di sì, anche se è una cosa microscopica. Ma sarebbe bello se ci fosse più spazio per questi elementi anche sul palco. I sottotitoli per me sono fondamentali: l’italiano è un rebus meraviglioso e volevo che fosse capito da tutti.»

Manuela Lenoci: Ultima curiosità: nella tua performance hai riportato un dettaglio da Sanremo, la scarpa con il nome. Era un portafortuna?

Lucio Corsi :«Non sono scaramantico. Mi piaceva l’idea di un richiamo visivo immediato. Quel nome sulla scarpa ti riporta in un secondo a Sanremo. È un punto fermo, come a dire: siamo gli stessi, solo su un palco più grande.»




E se da Bari volete volare verso Basilea, fatelo pure: Lucio vi aspetta con la sua Oval sotto il braccio e lo sguardo dritto verso il futuro.

📍 Stay tuned per la finale di sabato. E come dice lui: “Siamo in ballo, balliamo ancora.”

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Benvenuto nel mio mondo

Sono una giornalista pugliese, che crede ancora nelle favole e che ama condividere la magia dei suoi viaggi.

Questo blog è dI ricco di tanti contenuti che parlano delle mie  avventure in Puglia e Around the world

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