Le 10 esperienze imperdibili ad Alberobello: diario di una pugliese doc
- Manuela Lenoci
- 24 giu
- Tempo di lettura: 8 min
Un itinerario emozionale tra trulli da fiaba, aneddoti da insider e consigli gourmand per scoprire la magia Patrimonio UNESCO.

Sono Manuela Lenoci, ex addetto stampa del Comune di Alberobello e oggi voce di Pugliese around the World. Qui, tra le colline della Valle d’Itria, sorge Alberobello, Patrimonio Mondiale UNESCO dal 6 dicembre 1996, grazie ai suoi oltre 1.500 trulli – “eccezionale tipologia, continuità abitativa, sopravvivenza di una cultura costruttiva di origine preistorica...”
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Il sito comprende 6 lotti principali: i Rioni Monti e Aia Piccola, Casa d’Amore, Piazza del Mercato, Museo Storico e il Trullo Sovrano
I Trulli sono l’anima architettonica di Alberobello, un monumento vivente nato da necessità pratiche, cresciuto nella cultura contadina e oggi simbolo di bellezza e resilienza.
Alberobello è la quintessenza della Puglia custodita in pietra a secco. Qui, leggende antiche dialogano con residenze di charme, eventi internazionali e connessioni d’amicizia con Shirakawa‑gō. Scoprire questa città mentre si assapora un panino pasqualino (che vi consiglio) tra profumi di bosco e panorami da cartolina, sarà un’esperienza indelebile.
Dal disprezzo all’orgoglio

Fino a metà del Novecento, i trulli erano associati alla povertà: spazi freddi d’inverno, caldi d’estate, scomodi e “rozzi”. Chi ci abitava spesso si vergognava. Le famiglie numerose dormivano in 6 o 7 persone in pochi metri quadrati, con animali custoditi in nicchie interne.
Dopo il riconoscimento UNESCO nel 1996 e una crescente attenzione mediatica, i trulli sono stati rivalutati. Oggi molti sono trasformati in:
resort di lusso e dimore storiche
botteghe artigiane
ristoranti gourmet
case vacanze di charme
Ospiti illustri come Madonna, Helen Mirren, Giorgio Armani o Will Smith hanno visitato o soggiornato in trulli durante i loro viaggi pugliesi.
Origini preistoriche dei Trulli e radici rurali

I trulli hanno radici molto antiche, risalenti a forme abitative preistoriche e protourbane già presenti in Puglia e in altre regioni del Mediterraneo. Tuttavia, la versione più evoluta – quella che oggi ammiriamo ad Alberobello – si sviluppa nel XV secolo, sotto il dominio del Regno di Napoli.
I contadini, assegnati alla zona dai conti Acquaviva d’Aragona di Conversano, non potevano costruire edifici permanenti, poiché il re Ferdinando I d'Aragona imponeva tasse sulle nuove abitazioni. Da qui l’escamotage: costruzioni a secco, senza uso di malta, per permettere di smontare e rimontare velocemente le abitazioni in caso di controlli. È la famosa leggenda del “dazio dei trulli”, tramandata oralmente per secoli e oggi parte integrante del patrimonio immateriale locale. La leggenda vuole che i trulli furono costruiti senza malta proprio per sembrare precari, così da evitare il “dazio dei trulli”: un tributo imposto su ogni nuova costruzione, secondo la legge napoletana della Prammatica de Baronibus. In tal modo gli abitanti eludevano le tasse tenuti per legge “smontando” i trulli in caso d’ispezione. Una leggenda improbabile in quanto i trulli sono stabili e fungevano da ricovero per gli animali e per la famiglia di braccianti vivendo tutti insieme
Com’è fatto un trullo?
Un trullo è costruito in pietra calcarea locale, posata a secco (senza cemento), con base circolare o quadrata e un tetto conico in lastre (chianche o chiancarelle). All’interno vi è un solo ambiente, spesso completato da alcove ricavate nello spessore dei muri. Il pinnacolo alla sommità del cono poteva avere funzione ornamentale, spirituale o apotropaica.
Simboli misteriosi sui Pinnacoli
Sui tetti si notano spesso simboli bianchi tracciati a calce: croci, cuori, segni zodiacali, cristogrammi. Ogni famiglia aveva il proprio, ispirato a superstizioni, al cristianesimo o al culto del sole.
Le 10 cose imperdibili da fare ad Alberobello
1. Perdersi nei vicoli del Rione Monti, la cartolina più iconica di Alberobello

Il Rione Monti è il quartiere più noto e fotografato di Alberobello.
Il luogo migliore per ammirare i suoi trulli è dal Belvedere Santa Lucia ubicato in piazza Gian Girolamo II, accanto alla chiesa del Santissimo Sacramento, meglio conosciuta come chiesa di santa Lucia. Da qui si resta incantati nell'ammirare dall'alto il cuore pulsante di Alberobello, con oltre 1.000 trulli accavallati. Un set che ti catapulta in un altra epoca e rende il paesaggio a tratti fiabesco e a tratti cinematografico . All’alba, silenzio e luce morbida regalano atmosfere poetiche irripetibili.
Sorto tra il XVII e il XVIII secolo, fu uno dei primi insediamenti “abusivi” della città.
Il quartiere si sviluppò intorno a un’antica aia comune e oggi ospita artigiani, negozi tipici, strutture ricettive e piccoli musei. È anche sede di eventi spettacolari come l’Alberobello Light Festival e i giochi di proiezioni sui trulli durante le festività.
📍 Punti d’interesse:
Trullo Siamese, noto per la leggenda dei due fratelli innamorati
Via Monte San Michele, la più pittoresca e fotografata
La Chiesa di Sant’Antonio, un trullo sacro unico nel suo genere
2. Rione Aia Piccola: il cuore autentico di Alberobello

Se il Rione Monti è la vetrina turistica di Alberobello, il Rione Aia Piccola è la sua anima più autentica. Solo 400 trulli sinceramente abitati, nessun souvenir shop: qui ancora senti il respiro quotidiano della comunità locale La mia passeggiata pomeridiana, tra fiori e gatti è ancora leggenda tra i miei ex colleghi. Il nome “Aia Piccola” deriva dall’“aia”, lo spiazzo comune usato un tempo per battitura del grano e attività agricole condivise. Il rione fu costruito nel corso del XVIII secolo, seguendo la crescita urbana successiva al riconoscimento ufficiale di Alberobello come città libera dalla feudalità (1797, per volere di Ferdinando IV di Borbone).
📍 Da non perdere:
La Casa Pezzolla, oggi parte del Museo del Territorio
La vista panoramica dal Belvedere Santa Lucia, proprio affianco
I vicoli silenziosi, ideali per chi cerca uno sguardo più intimo e lento su Alberobello
3. Il Trullo Sovrano, il “re” dei trulli di Alberobello

L’unico trullo a due piani, eretto con malta sfidando l’imposizione del XVII secolo. Visitarlo è leggere un capitolo di storia architettonica: le mura misurano fino a 2,7 m di spessore. Fu edificato nel XVIII secolo da una famiglia benestante legata al clero locale, probabilmente i Perta, ed era sede anche di una cappella privata.
Realizzato con pietre legate da malta, a differenza dei trulli più antichi costruiti a secco, rappresenta l’evoluzione dell’abitazione tradizionale in chiave più stabile e prestigiosa.
Oggi è museo etnografico, arredato con mobili e oggetti d’epoca che raccontano la vita quotidiana di una famiglia pugliese tra Ottocento e Novecento.
📍 Dove si trova: piazza Sacramento, alle spalle della Chiesa dei Santi Medici
Visitabile tutto l’anno, a pagamento
Perché vederlo: è l’unico trullo a due piani e offre un'immersione autentica nella storia domestica locale
4. Trullo Siamese, amore rivalità e architettura unica

Tra i trulli più curiosi di Alberobello c’è il Trullo Siamese, facilmente riconoscibile per la sua doppia cupola con ingressi separati. La leggenda narra di due fratelli innamorati della stessa donna: quando l’amore venne conteso, la casa fu divisa in due, con un ingresso per ciascuno, simbolo di una convivenza diventata impossibile.
Oltre al mito, il trullo testimonia un raro esempio di abitazione bifamiliare ottocentesca, nata da esigenze pratiche di famiglie numerose. Oggi ospita una piccola bottega artigiana ed è una tappa immancabile tra i vicoli del Rione Monti.
📍 Dove si trova: via Monte Nero, Alberobello
Perché vederlo: è tra i trulli più fotografati e ricchi di fascino
5. Chiesa di Sant’Antonio: il grande trullo sacro

Nel cuore del Rione Monti, tra i tetti conici e le viuzze in pietra, si staglia la Chiesa di Sant’Antonio, un unicum architettonico che lascia senza parole: è l’unica chiesa al mondo costruita a forma di trullo.
Inaugurata nel 1927, venne realizzata in soli 14 mesi grazie alla volontà del parroco don Antonio Lippolis, che desiderava un luogo di culto accessibile agli abitanti del rione, allora considerati periferia. L’edificio riprende fedelmente l’architettura tradizionale dei trulli, ma in scala monumentale: ha una pianta a croce greca, una cupola centrale alta 21 metri e le tipiche volte a cono.
Fu progettata da un muratore locale, Antonio Palmisano, che unì sapientemente fede e tradizione popolare. L’interno, sobrio e luminoso, ospita statue, affreschi moderni e spesso celebrazioni legate alle festività religiose più sentite.
📍 Dove si trova: in cima a via Monte Pertica, nel punto più alto del Rione Monti
Perché vederla: è il perfetto incontro tra spiritualità e architettura contadina
Curiosità: spesso usata come sfondo per servizi fotografici e proiezioni artistiche durante eventi serali
6. Museo del Territorio – Casa Pezzolla, la storia viva di Alberobello

Nel cuore del Rione Aia Piccola, a pochi passi dal centro storico, si trova uno dei luoghi più rappresentativi della memoria collettiva alberobellese: la Casa Pezzolla, oggi sede del Museo del Territorio.
Si tratta di un complesso unico, formato da 15 trulli comunicanti, costruiti tra la fine del XVII e l'inizio del XVIII secolo, appartenuti a un noto medico del tempo, il dott. Giuseppe Pezzolla, al servizio della corte borbonica. L’edificio fu un tempo abitazione privata e ambulatorio, oggi trasformato in uno spazio museale che racconta la storia sociale, agricola e architettonica della città.
Il museo ospita:
Ricostruzioni di ambienti domestici tradizionali
Attrezzi agricoli, oggetti della vita quotidiana e mestieri antichi
Mostre temporanee e percorsi interattivi
È il punto di partenza ideale per chi vuole capire davvero come si viveva nei trulli e come si è evoluta Alberobello da insediamento contadino a Patrimonio dell’Umanità.
📍 Dove si trova: piazza XXVII Maggio
Aperto tutto l’anno, con ingresso a pagamento
Perché visitarlo: è il trullo “parlante” che racconta la vera anima di Alberobello
7. "Trulli Tales": il cartone Disney che nasce a Alberobello

"Trulli Tales – Le avventure dei Trullalleri" è una serie animata per bambini ideata dalle sorelle leccesi Fiorella e Maria Elena Congedo. Il progetto ha preso vita da un libro illustrato pubblicato dalla loro casa editrice, Congedo Editore, e si è evoluto in una serie coprodotta da Rai Fiction, Fandango TV, Gaumont Animation e Groupe PVP, con la partecipazione di Disney EMEA .
Ambientata in un villaggio incantato ispirato ai trulli di Alberobello, la serie racconta le avventure di quattro giovani apprendisti chef e maghi: Ring, Sun, Zip e Stella. Utilizzando utensili da cucina come bacchette magiche, i protagonisti cercano di proteggere un ricettario segreto appartenuto a Nonnatrulla, la fondatrice del villaggio, dalle mani del malvagio Copperpot .
Con 52 episodi da 11 minuti, "Trulli Tales" è stata trasmessa su Disney Junior e Rai YoYo in Italia, ed è stata esportata in oltre 112 paesi, tra cui Francia, Regno Unito, Canada e Brasile
8. Gemellaggio Alberobello – Shirakawa-gō: due patrimoni unici a confronto
La “cuginetta” giapponese con case a tetto di paglia: un parallelo architettonico che spinge a esplorare confronti tra culture e a rafforzare orgoglio locale.
Alberobello, con i suoi iconici trulli, e Shirakawa-gō, villaggio giapponese famoso per le tradizionali case dal tetto di paglia “gasshō-zukuri”, sono due Patrimoni dell’Umanità UNESCO accomunati dalla straordinaria architettura vernacolare.
Il gemellaggio, ufficializzato negli anni 2000, nasce per valorizzare e scambiare esperienze su come preservare queste antiche costruzioni in pietra e legno, che riflettono culture rurali profondamente radicate.
Entrambi i siti sono esempi di abitazioni pensate per adattarsi all’ambiente e al clima, simboli di un rapporto armonico tra uomo e natura. Questa collaborazione culturale promuove iniziative turistiche, scambi culturali e progetti educativi che arricchiscono la conoscenza reciproca.
📌 Perché è importante: sottolinea come la conservazione del patrimonio rurale possa diventare ponte tra continenti e tradizioni lontane.
9. Eventi imperdibili e appuntamenti permanenti ad Alberobello

1. Festa di San Cosma e Damiano (26-27 settembre) Celebrazione dei santi patroni di Alberobello con processioni, spettacoli folkloristici, e bancarelle di prodotti tipici, un momento di profonda tradizione e spiritualità.
2. Alberobello Light Festival (estate)Un evento magico in cui i trulli si illuminano con proiezioni artistiche e giochi di luce, trasformando il borgo in un palcoscenico fiabesco, ideale per foto spettacolari.
10, Il Panino Pasqualino: storia e tradizione di un simbolo di Alberobello

Il Panino Pasqualino è molto più di un semplice panino: è un pezzo di storia e cultura popolare che affonda le radici nella tradizione contadina pugliese, nato come cibo povero ma ricco di significato.
La sua origine risale a tempi antichi, quando le massaie preparavano questo involucro di pasta sfoglia ripieno di verdure di stagione (come bietole, spinaci o carciofi), formaggio, uova e aromi. Era un modo pratico e gustoso per portare in campagna un pasto completo e nutriente durante la Pasqua e le festività primaverili — da qui il nome “Pasqualino”.
'Servito oggi nelle panetterie e nelle rosticcerie del centro storico, ma anche reinterpretato in chiave gourmet nei ristoranti locali.
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