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- Cambio vita e faccio la contadina: raccolgo melagrana e bevo succhi naturali
Il segreto di Lome Super Fruit che dal 2014 si affaccia sul mercato, è racchiuso nel suo acronimo: LO (love - amore) e ME (melagrana) Sono ritornata da LOME SUPER FRUIT a Castellaneta (Ta). Ve la ricordate quella meravigliosa azienda immersa nel frutteto, nelle campagne pugliesi? In versione contadina, sono stata nelle piantagioni tarantine, nel pieno della raccolta della melagrana WONDERFUL, che viene praticata da fine ottobre agli inizi di novembre. Ho scoperto questa tipologia, la più buona sul mercato ortofrutticolo ed anche la più bella per il suo colore rosso e la forma perfetta e l'ho raccolta direttamente dalla pianta. Il metodo della raccolta sperimentato da Masseria Frutti Rossi è tra i più innovativi al mondo. Si avvale dell'utilizzo di un macchinario simile a quello utilizzato per la raccolta delle mele, ma modificato per l'occorrenza per poter contenere sul braccio meccanico la melagrana poggiata dalla mano dell'uomo, senza alternane la forma o rischiare di rompere il frutto. Una leggenda narra che Venere donò il Melagrano agli uomini facendolo piantare a Cipro. Per questo motivo nell’antica Grecia era considerato un albero da frutto sacro, simbolo del matrimonio e della fertilità. Questo frutto esotico è legato, però, anche ad un altro mito, che molto ha a che fare con Napoli: il rapimento di Persefone. In questo mito la melagrana assume, così, un duplice significato: la vita e la morte. Si narra che questa dolce fanciulla ( figlia di Zeus e Demetra, venne rapita da Ade Signore degli Inferi, e da lui sposata con l’inganno. Ma questo frutto è anche il simbolo del matrimonio, dato che i grani del frutto ricordano l’abbondanza e la fecondità. Ancora oggi in Grecia è usanza rompere una melagrana durante i matrimoni, e ai proprietari di una nuova abitazione si suole regalare il frutto per buon auspicio. In Puglia Lome Super Fruit, ne ha fatto uno stile di vita. Tutto nasce dalla Terra. Masseria Frutti Rossi nasce nel 2014 e si affaccia al mercato con il brand @lomesuperfruit Ha una produzione completamente Made in Puglia Coltiva melagrane, agrumi e bacche di Goji e trasforma i "superfrutti” in spremute. Grazie allo stabilimento immerso nei frutteti di Castellaneta (Clicca qui per lo Speciale su questa azienda) a ridosso dei campi, le melagrane sono raccolte a mano, selezionate e portate nello stabilimento ancora fresche per essere lavorate. Attraverso la spremitura a freddo i prodotti sono sani e rispettosi della materia prima oltre che dell’ambiente! I prodotti della linea LOME SUPER FRUIT sono garantiti da un’agricoltura ecologica e sostenibile e hanno il marchio di garanzia VEGANOK per certificare la totale assenza di derivati animali nel prodotto. Foto e regia di @frederick.mor
- Mosè, alta pasticceria a Barletta
Dal 1966 la ricetta più bella è l'amore per la tradizione L’unico modo per resistere ad una tentazione è cedervi. Sono stata a Barletta nella storica Pasticceria Mosè che dal 1966 realizza dolcezze per gli occhi e per il palato. Vestiti i panni da pasticcera sono entrata nel laboratorio che ogni giorno prepara dolci e torte per tutte le ricorrenze. Qui un assaggio di qualità ti regala una lunga felicità. Ricette semplici per dolci buonissimi. Torte, biscotti, dolci al cucchiaio, tiramisù. Il pezzo forte della pasticceria è il Krapfen, tornerò senza dubbio ad assaggiarlo. Era tanto buono che il giorno in cui sono stata a Barletta era andato letteralmente a ruba. Anche Andreotti ne rimase stregato riferendo che una delizia del genere a Roma si chiamava "Er Bombolone". I pasticceri da Mosè, fanno quasi miracoli, non separano le acque ma dividono le masse nell'eterno dilemma tra bianco e nero: crema chantilly o crema al cioccolato? Nel dubbio le ho prese entrambe. Il bello è che i pasticceri, seppur giovani, hanno viaggiato e lavorato in alcune delle realtà più prestigiose in Italia e all'estero. Da Mosè, sono riusciti davvero a fare una proposta tra le migliori che una pasticceria possa offrire. Amano senza dubbio sperimentare nuove ricette, ma anche conservano la tradizione creando rivisitazioni per esaltare il gusto. Dai maestri pasticceri Angelo Carbone e Leonardo Chiariello ho cercato di apprendere i segreti della decorazione con la sac a poche.... "hai altre doti, tu si bell e fat" avrebbe detto mia nonna se mi avesse visto decorare la Red Velvet (il dolce americano che spopola ormai anche in Italia). Mentre con Michele Catapano mi sono dedicata al pandoro artigianale. Una manciata di zucchero, una shakerata e per finire una colata di crema pasticcera...con assaggi e morsi fuori onda, da foodporn. Senza dubbio l'eccellenza delle materie prima e la rivisitazione creativa sono i segreti delle ricette golose di questa pasticceria che vi consiglio di visitare se venite da queste parti. La Storia La pasticceria Mosè nasce nel 1966 quando il pasticcere Buonvino cede la sua attività al signor Mosè. Così, dall'unione di tutta la famiglia, ha inizio una nuova lunga storia di tradizione, passione e amore per le dolci emozioni. In quegli anni i tavolini si affacciavano sul marciapiede di una delle strade più importanti della città dove gli abitanti passeggiando avevano l'abitudine di sedersi e gustarsi un buon gelato. Nel 1993 l'attuale proprietario Angelo Carbone, con la moglie Caterina Daloiso sposta il punto vendita nell'attuale sede in via Alvisi dove da oltre più di trent'anni ha saputo innovare la pasticceria regalandole nuovi sapori e soprattutto conservando l'antico ricordo che la legava a tutti i clienti storici. Molteplici le proposte di dolci. Dal classico panettone artigianale alle torte per ricorrenze, ad una quotidiana colazione per una coccola mattutina per finire ai dolci internazionali che hanno inglobato nel loro menù. Cose da fare a Barletta e dintorni Senza dubbio da visitare il Castello Normanno Svevo, la Cattedrale di Santa Maria Maggiore, il Colosso Eraclio e la Cantina della Disfida Per me questa città è stata un’altra bella scoperta. Riconosciuta nel 2005 come città d’arte della Puglia per le sue meravigliose strutture architettoniche, il vasto patrimonio culturale e per la frazione di Canne, dove Annibale vinse la storica guerra nel 216 a.C. Ci troviamo a nord di Bari, nella Valle dell’Ofanto, in una città che sa stupire e affascinare. Per gli appassionati di architettura, all’interno del centro storico cittadino si trovano numerosi palazzi storici costruiti per lo più in stile barocco. Tra i più importanti Palazzo del Marra, Palazzo Santacroce, Palazzo de Leone Pandolfelli e Villa Bonelli. Barletta è un ottimo punto di partenza anche per visitare tutta la zona della provincia di Barletta-Andria-Trani. Dalle escursioni naturalistiche alle visite culturali, Vale sicuramente la pena trovare il tempo di fare una visita a Trani per ammirare il centro storico ed il caratteristico porto. Da non perdere assolutamente è la visita a Castel del Monte, tanto spettacolare all’esterno, quanto emozionante e ricco di storia e mistero al suo interno. Merita una visita anche Margherita di Savoia, con le Saline più grandi d’Europa e la possibilità di avvistare i fenicotteri rosa (in primavera ed in estate) con dei colori al tramonto da far battere il cuore, magia della natura. Foto e riprese sono state realizzate dal doc Francesco Orlando (Prospettive dal Mondo)
- Lo scettro del Re e quella foglia d'oro 24k edibile
Un gelato regale con zafferano iraniano preparato a Ruvo di Puglia nella gelateria Mokambo Il suo nome è Scettro del RE, ed è uno dei gusti offerti dalla gelateria Mokambo a Ruvo di Puglia. Vi consiglio di inserire questa tappa tra le “ must do” (imperdibili) se venite da queste parti. Qui il gelato è proprio come si faceva una volta, preparato secondo la ricetta della tradizione artigiana. Per palati che sanno apprezzare accostamenti audaci, lo “Scettro del Re” è un vero capolavoro: un cono fatto con gelato di pistilli rossi di zafferano iraniano pregiato, pistacchio di Bronte, panna montata fresca, il tutto ricoperto da una foglia d’oro alimentare 24K edibile oltre che qualche scaglia di zucchero caramellato. Più che un gelato, quello offerto dalla famiglia Paparella di Ruvo di Puglia della @mokambogelateria è un'esperienza sensoriale unica che va fatta almeno una volta nella vita e con una persona speciale (o che valga almeno quanto lo zafferano iraniano di cui è composto il cono 😊). Quando sono arrivata da Mokambo mi ha accolto Giuliana Paparella. L’orgoglio di una giovane e tenace donna che ha creduto in un sogno, lo percepisci subito appena la guardi negli occhi entrando in gelateria: riaprire assieme a sui fratello Vincenzo e suo zio Franco, la gelateria Mokambo fondata dal nonno alla fine degli anni 60, ma che affonda le radici nelle attività di famiglia dai primi del 900 e donare nuova vita alle sue ricette tra cui la Crema del Re del 1840. Tra un assaggio e l’altro, tra un cucchiaino alla nocciola ed uno al pistacchio di Bronte sono stata catapultata in un viaggio tra i continenti alla scoperta di tutte le varietà di fave di cacao utilizzate per la preparazione del gelato al cioccolato: dal Guatemala all’Indonesia, da quella del Perù a quella di Haiti, passando per il Madagascar e tante altre ancora per un totale di 28 origini differenti! Per la prima volta ho realizzato il valore del vero gelato artigianale, il suo fascino. L’importanza della qualità della materia prima, salvaguardando l’equilibrio del gusto. (zio Franco docet) Storia della Famiglia Paparella Questa non è la storia di una semplice gelateria artigianale. Questa è la storia di una famiglia la cui tradizione arriva da molto lontano, ha percorso un viaggio nel tempo che riporta una data: 1840. Questo gelato sussurra parole d’amore, forse le stesse che portarono Luigi Marseglia (il primo di queste 4 generazioni di gelatieri della famiglia ruvese) a trasferirsi a Ruvo per amore, lasciare la sua città, Napoli, dove dal 1895 era prima garzone poi pasticcere del Gambrinus per aprire il suo “Bar Gambrinus” a Ruvo a partire dal 1910. Vincenzo Paparella Senior (Nonno di Giuliana e Vincenzo) a metà del Novecento apprese tutti i segreti del mestiere proprio da suo zio, Luigi Marseglia, che proponeva ai clienti nel suo caffè quel gelato, una cremolada conosciuta "Crema del Re"(datata 1840), amatissima e poi premiata dal sovrano Ferdinando II che lasciò in eredità a Vincenzo Paparella, quando questi continuò sulle sue orme aprendo il bar Mokambo e da cui Vincenzo e Giuliana, nel 2016 hanno ricominciato l’attività convincendo lo zio Franco, abile maestro gelatiere, a rimettersi in pista. Una tradizione di famiglia che i fratelli Vincenzo e Giuliana Paparella (la quarta generazione di imprenditori) ereditano dal padre e dallo zio Franco e, andando indietro nel tempo, dal nonno Vincenzo senior e Zio Luigi Marseglia. 8 gusti in gelateria più quelli stagionali. Nocciola, panna e pistacchio sono da sempre i miei gusti preferiti. Qui da Mokambo la panna è vellutata e si sposa bene con il dolce pistacchio di bronte. Ma è solo quando le mie labbra hanno incontrano il gusto nocciola che ho percepito il giusto equilibrio dei sapori. La scelta dei Paparella è stata quella di fare pochi gusti ma ti altissima qualità e bontà. Otto sono i classici alle creme e sono sempre disponibili in tutte le stagioni, più gli stagionali che cambiano ogni mese. Come quello alla Mela Cotogna dal sapore dolce ma intenso che ho avuto la fortuna di degustare durante la mia tappa a Ruvo di Puglia. In questa gelateria si avverte fortissimo il legame con il territorio: molte delle materie prime sono di provenienza del territorio pugliese tra l’altro Ruvo di Puglia è un territorio noto per la produzione della mandorla. Nei pozzetti ci sono otto gusti: Crema del Re 1840 (la ricetta del 1840 tramandata da Luigi Marseglia e premiata dal Re Ferdinando II di Borbone), Scettro del Re Torrone croccante di mandorle Pistacchio di Bronte DOP, Nocciola delle Langhe IGP (imperdibile) Gianduia IGP (squisitamente buono e autentico) Cioccolato Puro (ottenuto dalle varie fave di cacao selezionate in giro per il mondo) Caffè superior E tra gli stagionali il Gelato di Gelsi rossi, quello alla Mela cotogna, e il Nonna Lena, fatto con fichi secchi, scaglie di mandorle e pepite di cioccolato puro 100 per cento, granita di Limone di Sorrento IGP La panna nel cono è qualcosa, ripeto, per me di favolosamente buono e la doppia panna è una “coccola” tipica del sud Italia. Qui da Mokambo ogni cono viene guarnito con panna (rigorosamente fresca) ed il costo del gelato è fortemente accessibile. Gli ingredienti per fare il gelato artigianale Come nasce il gelato artigianale? Innanzi tutto dalla materia prima di qualità, dal latte e dalla panna freschissima, dalle uova, dallo zucchero a cui si aggiungono ingredienti pregiati. Poi diciamolo il saper interpretare il giusto equilibrio del gusto è una abilità del gelataio che a mio avviso è il vero artista dei sapori. Per fare lo Scettro del Re invece servono latte, uova, zucchero e, naturalmente, lo zafferano. Per assaggiarlo, è necessario prenotare il gelato con tre giorni di anticipo, il tempo di organizzare la lavorazione. Per fare la infusione dello zafferano ci vogliono almeno 3 giorni e la sua preparazione richiede alcuni accorgimenti, come l’utilizzo della parte alta nonché più nobile del pistillo, il sargol e lo zafferano deve essere utilizzato a una temperatura non troppo alta Dopo una mantecazione il gelato allo zafferano è pronto per essere montato sul cono. Lo Scettro del Re costa 70 euro a cono. Lo si può acquistare solo su ordinazione e per un minimo di due coni. Un’intera vaschetta da mezzo chilo costa tra i 450 e i 500 euro. Come per tutti gli altri gusti, si può ricevere anche a domicilio Ruvo di Puglia e dintorni Oltre a Mokambo gelateria, Ruvo di Puglia ha diverse attrazioni molto belle che vale la pena di visitare. Il centro storico, per esempio, è molto caratteristico, ed è davvero piacevole passeggiarci, percorrendo i suoi vicoli e vicoletti, si scoprono degli scorci davvero suggestivi della città. Il centro storico è il cuore pulsante di Ruvo, anche perché passeggiandoci ti porta ad ammirare la Cattedrale, il Palazzo Jatta, il Museo del Libro e tanto ancora. Mi ha colpito particolarmente la Cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta. Si tratta di una delle più note chiese romaniche qui in Puglia. Ha un forte impatto visivo, improvvisamente te la trovi difronte. Il piano del sagrato è più basso rispetto alla strada, infatti, si scendono alcuni gradini per entrare. La facciata è davvero bella, con questo colore bianco che spicca nella piazza e un rosone che cattura subito l’attenzione ti fermi a guardare per capire bene di cosa si tratta. Come anche la Torre Campanaria, con il suo campanile che in passato era una torre di difesa. Se siete appassionati di arte, storia e cultura, imperdibile anche la Pinacoteca Comunale di Arte Contemporanea, ed il Palazzo Jatta che contiene il Museo Jatta. Il Museo Jatta è l'unico Museo in Italia nato da una collezione privata che conserva ancora oggi la disposizione originaria voluta dal suo fondatore nell'Ottocento. Foto a cura di Francesco Orlando
- Il dolce Pasticciotto Tour alla scoperta di Galatina
Quella tra il Pasticciotto e il Salento è una lunga storia d'amore che dura da oltre 200 anni. Foto di Gabriella Sono appena rientrata dal primo #pasticciottoturgalatina. una giornata dedicata alla dolcezza e al gusto del Salento. Assieme ad altri blogger e influencer ho fatto il pieno di "morsi d'amore" in ogni angolo di Galatina: un tour che prevendeva 3 tappe di degustazione, sulle tracce del dolce tipico salentino, il pasticciotto, nato a Galatina intorno al 1707. Ad inventare la ricetta pare sia stato il salentino "Andrea Ascalone" nel 1745. Il tour non poteva che cominciare proprio dalla sua pasticceria, dove ad accoglierci in persona Davide Ascalone, decima generazione di pasticcieri. La leggenda narra che Ascalone senior, pasticcere di #galatina, passava le sue giornate a sperimentare nuove ricette e che un giorno nel mescolare impasto e crema avanzati, dopo aver infornato una torta, ne ricavó una più piccola e improvvisata, insomma un "pasticcio", lo regaló ancora caldo ad un passante che rimase strabiliato dalla bontà del cibo. Foto Pierpaolo Sammartino Ancora oggi gli eredi della @pasticceria_ascalone continuano a tramandare la ricetta di famiglia diventata famosa in tutto il mondo. Custodisco gelosamente questa foto ricordo, un momento a me molto caro di qualche estate fa, con il patron Ascalone, che in quella occasione, accogliendomi su quel tavolino che ancora oggi si trova la, cominciò a raccontarmi qualche piccolo segreto della sua vita in pasticceria Foto centrale di Tangibiliemozioni Ma Galatina è il tempio del #pasticciotto ma anche del #tipicciotto, ricetta inedita e originale dello chef della @pasticceriaeros (premiata dalla guida @gambero_rosso con 3 tazzine e 2 chicci) fatto con farina di grano tenero Maiorca. Il maestro pasticciere Luigi Derniolo ci ha fatto immergere in un workshop del pasticciotto nella sua dolce oasi nella Pasticceria Eros . Da loro è possibile prenotare una cooking class, che vi invito a non perdere perché unica nel suo genere. Alcuni dei momenti più belli del laboratorio. Foto del "selfie" a cura di Gabriella E per finire il tour, ho trovato squisiti anche i pasticciotti della pasticceria Cristalli di Zucchero che avevo già assaggiato durante una vacanza estiva in questa zona.. Pranzare a Galatina. Dopo una colazione da Rè, ci è toccato un pranzo da principi. Quello dello chef Biagino de Matteis del ristorante Anima e Cuore dove abbiamo degustato un menù tipico, con scarpetta finale da #foodporn Scarpetta sì, scarpetta no? Una volta era proibita, mentre adesso è un gesto che indica il gradimento verso il piatto e, quindi, dello chef che l'ha preparato. Rimane un gesto parecchio alla mano, di pura libidine, soprattutto perché ho raccolto il sugo con una pittula...fritta Le pittule, una delle più antiche ricette del Salento, uno dei più noti antenati del finger-food, non potevano mancare sulla tavola. Immancabile il capocollo di Martina Franca (Ta), servito con crema di cipolla caramellata. Ma la vera perla, almeno per il mio palato, è stata l'orecchietta di grano arso, servita con stracciatella, crumble di olive di Nardò, crema di pomodori secchi e crema di barbabietola (a guarnire il piatto). Il #pasticciottotourgalatina è stata una bella esperienza, una iniziativa di ospitalità finalizzata alla conoscenza del territorio pugliese e dei suoi attrattori materiali e immateriali. Ben organizzata da @tangibiliemozioni e Mr @cicciofumarola e che ho vissuto assieme alla community di Influencer pugliesi davvero top!!!!! Cose da vedere a Galatina Galatina, antichissima città d’arte, patria del tarantismo ma anche del pasticciotto (1707), si presenta fiera del suo passato con le sue bellezze artistiche. Le chiese, le cappelle, i musei presenti dentro e fuori le mura ci riportano alle origini quattrocentesche della città che accoglie da sempre i viaggiatori. Per secoli la centralità di Galatina fu indiscussa sotto il profilo politico e culturale. Per secoli fu luogo sacro, "terra considerata immune da quel morso di ragno che inoculava veleno in giovani fanciulle e donne che qui accorrevano a esorcizzare il malessere delle loro vite attraverso il rito di una danza primitiva e catartica, legata alla terra, alla rinascita e al ciclo della vita". Alla fine del nostro tour abbiamo fatto un’esperienza incredibile. Accompagnati dalla guida dell’Associazione Galatina al Centro ho visitato la Basilica di Santa Caterina d’Alessandria, scoprendo i suoi tesori nascosti e ammirato le bellezze che questa Cattedrale sa esprimere a chi come me che le osservava per la prima volta (pur essendo pugliese). Tutte le Info Basilica Incredibile la visita al Museo Civico Pietro Cavoti dove il direttore artistico Salvatore Luperto (@lupertosalvatore) e Silvia Cipolla hanno fatto il focus sui taccuini di viaggio e le sculture del Martinez Il Museo è situato nel suggestivo Ex Convento dei Domenicani oggi Palazzo della Cultura di Galatina, conserva una collezione straordinaria frutto del genio di Pietro Cavoti. Studioso d’arte e disegnatore, contemporaneo e amico di De Giorgi. Qui è possibile vedere un caleidoscopio di disegni, schizzi, taccuini, stampe, fotografie che da soli meritano una visita al museo. Se a ciò si aggiunge la scoperta dell’opera di uno scultore visionario come Gaetano Martinez o delle conquiste sociali di un personaggio quale il sindacalista Carlo Mauro, si capisce perché il Museo di Galatina meriti di essere visitato! Da Martinez al Cavoti, andando indietro nel tempo fino alla lastra con iscrizione messapica, i vari oggetti presenti nel museo formano un panorama variegato, testimonianza del gusto, delle scelte estetiche e culturali frutto dell’evoluzione storica della città di Galatina. Tutte le info Museo Dove dormire a Galatina Voglio andare a vivere in campagna, ma a due passi dal mare. Magari all'interno di una favolosa masseria salentina tipica del '700 con una deliziosa cappella privata, il tutto circondato da un ampio parco con prato inglese e vegetazione mediterranea. Ho soggiornato proprio qui, nel BB Parco degli Aranci. Mi sono innamorata di questo posto per il suo giardino segreto, un agrumeto dai cui alberi Marco Specchia, titolare della struttura, ha raccolto le arance per la mia spremuta mattutina a colazione. La masseria ha al suo interno una chiesetta privata risalente al 1500, oggi completamente ristrutturata e che un tempo era la cappella del paese. Alcune foto, alcuni momenti e dettagli indimenticabili di questa meravigliosa esperienza.
- Pietro Zito e i Suoi antichi sapori
Il Lusso della Semplicità. Contadino e cuoco nel suo ristorante a Montegrosso - Andria (per citare @identitagolose il magazine internazionale di cucina) incontrarlo nel suo ristorante è stata una piacevole emozione. Non vi nego che ho un po esagerato (ma non mi sono fatta mancare nulla in virtù del digiuno preventivo del giorno prima) e gli amici con cui ero a cena, commensali eccellenti, non si sono tirati indietro davanti a nessuna portata. In realtà per assaporare tutti i suoi piatti in degustazione è opportuno ritornarci più volte e dedicare la cena alle singole portate, per esempio, solo all'antipasto e vino o ai primi fatti in casa o ai secondi di terra (il reale maialino l'ho sognato stanotte). I dolci meriterebbero un capitolo a parte. Nonostante fossi sazia non ho resistito, li ho assaggiati tutti e la casa ci ha deliziato con un cadeau di mandorle dolci, che ho accettato senza esitazione. Da Antichi Sapori abbiamo trovato l'olio, i taralli e le verdure rigorosamente biologiche che #pietrozito produce con le sue mani. C'è da dire che questo "cuoco contadino" porta la nostra meravigliosa Puglia (@weareinpuglia) in giro nel mondo, con la consapevolezza che noi pugliesi a tavola portiamo solo cibi tipici della cucina povera ma ricchi di sapori, tradizione e qualità. Meravigliosa esperienza gastronomica ed ottimo vino... D'altronde.... "Mangiare, è incorporare un territorio" (Jean Brunhes) ❤️
- Napoli - Il mio Capodanno partenopeo
Tra visite guidate, mostre, passeggiate e assaggi golosi ho attraversato a piedi alcune delle sue vie più suggestive Napoli è sempre una buona idea, soprattutto nel periodo delle feste e se si ha voglia di esplorare questa città in lungo e largo. Nel bene e male, gioia e tristezza, bellezza e degrado qui a Napoli convivono anime contrastanti che si scontrano in ogni angolo della città. "A me piace il conflitto, hai capito guaglio' ? Senza conflitto non si progredisce. Senza conflitto è solo sesso e o'sesso non serve a nient." (Antonio Capuano - La Mano di Dio) Ogni vicolo e quartiere di Napoli racconta davvero un pezzo di storia della città. Alcune vie sono più simboliche di altre, non smetteresti mai di fotografarle, e tutte le volte che ci passi a piedi, scorgi sempre nuovi particolari su cui soffermarti. Napule è mille culure Napule è mille paure Napule è a voce d’ ‘e criature. (Pino Daniele) Le strade di Napoli, sono senza ombra di dubbio una tappa fondamentale e imperdibile se capiti da queste parti, anche perchè solo attraversandole comprendi le abitudini e l'anima della popolazione locale. Voglio essere sincera con voi. Avevo grandi aspettative da questo Capodanno campano anche perchè Napoli non ci crederete (anche io stento a crederci) era solo "il mio Piano B" dello sfumato tour in Israele a causa de Covid. Un Piano B che mi sento di dire, essere stato davvero fantastico, a 5 stelle. Mi ha reso felice e soddisfatta. Mi ha inebriato dopo un lungo periodo di letargo forzato. Napoli soprattutto per le sensazioni che mi ha fatto vivere si è rivelata una città frizzante e viva, dai mille volti. Custodisce un patrimonio culturale e artistico, oltre che paesaggistico, immenso, è ricca di storia e tradizione, miti e leggende. Come il mito di Maradona di cui potete leggere più sotto. Insomma vi racconto i miei tre giorni a Napoli con tanto di conto alla rovescia l'ultimo dell'anno 31 Dicembre New Year's Eve - Archivio Storico Se siete a Napoli, passate da queste parti per prendere un aperitivo (locale di tendenza) in assoluto una esperienza indimenticabile: un’esplosione di quadri disordinatamente sistemati sotto il soffitto da cui pendono, tra le grandi, spesse e lavorate cornici, lampadari neri. L’Archivio Storico è un omaggio alla gloria della Napoli che fu. Il posto è incantevole. Un concept originale davvero al di sopra delle aspettative, Il locale è composto da cinque sale principali dedicate ai cinque Re Borbone delle Due Sicilie: Carlo, Ferdinando, Francesco I, Ferdinando II e Francesco II, con le rispettive Regine. Una stanza dentro l’altra, stile labirinto, diventa una passeggiata nella storia di Napoli, Una storia che incrocia la grande creatività dell’architetto e designer francese Philippe Starck a cui è ispirata la sala bar. Il Caos dentro: mostra su Frida Kahlo a Palazzo Fondi a Napoli Forse per questo ne sono rimasta stregata. Il caos dei sentimenti, delle emozioni, dei colori degli umori, degli stati d'animo. Vi consiglio di andare a vedere la mostra di @fridakahlo a @palazzofondi a Napoli. Affrettatevi fino al 9 gennaio. È una grande mostra sulla vita e le opere dell' artista messicana. Il mio primo dell'anno l'ho trascorso così, in una città dalle mille contradizioni, consumata e maledettamente appassionante. Ho percorso attraverso i mille volti di Frida uno straordinario viaggio alla scoperta dei sentimenti più intensi della sua vita, quelli più potenti: la sua arte e il suo grande amore verso Diego Rivera. La mostra è favolosa. Sono stati perfettamente ricostruiti, gli spazi in cui visse la pittrice, come il suo studio e la sua camera da letto dove Frida Kahlo ha dovuto vivere una parte della sua vita a causa del grave incidente che le ha cambiato la vita. Dopo aver visto su Netflix il film biografico dedicato alla sua vita e ai suoi amori ero desiderosa di conoscere ancora più da vicino la movimentata vita di questa grande pittrice messicana che ha rappresentato l’avanguardia artistica e culturale del suo paese ed è stata una delle icone femminili più celebrate ed amate del secolo scorso. Il grande murales di Maradona Un tributo del popolo napoletano ad uno dei più forti giocatori di tutti i tempi : @_diego_armando_maradona_ Quello che era solo un murales oggi è diventato un luogo di culto, cuore pulsante della città. Per realizzarlo è stata chiusa la finestra dove sta il volto di Maradona (dal vivo rende meglio l'idea) La Napoli autentica la trovate nei @quartierispagnolinapoli quella fatta di un vociferare che rende vive le strade, di panni appesi che fanno tanto colore e di vicoli dove il sole non arriva, talmente sono stretti. Spaccanapoli E' la strada che va dai Quartieri Spagnoli al quartiere di Forcella, tagliando in linea retta la città di Napoli. Il nome deriva dal fatto che questa strada taglia in due il cuore della città. Passeggiando per Spaccanapoli si attraversa la millenaria storia della città. Qui non ci sono solo i palazzi antichi, le chiese, ma anche le leggende e gli inconfondibili odori della cucina napoletana. Non stupitevi di nulla: lungo il percorso di Spaccanapoli potrete incontrare splendide chiese e famiglie che vivono nei bassi, artisti-artigiani e abusivi che vendono di tutto. Spaccanapoli non è una cartolina turistica: è Napoli. Plebiscito e Palazzo Reale di Napoli Se c’è un luogo simbolo di Napoli, questa è Piazza del Plebiscito. Nel corso dei secoli si è trasformata da semplice largo di campagna a luogo di raccolta dei napoletani: qui si svolgevano i tornei medievali e le “cuccagne” dei Borbone per tenere buono il popolo. Palazzo Reale visto dal colonnato di Piazza del Plebiscito è il simbolo del nuovo “Rinascimento napoletano”: liberata dalle auto è luogo di passeggio dei napoletani e dei turisti come me che vengono ad ammirare la sua grandezza Napoli Sotterranea Per secoli, dal profondo ventre di Napoli, è stato ricavato il tufo per costruire la città di sopra. La città sotterranea è servita ai napoletani in molti modi: da rifugio durante i bombardamenti a fonte di acqua, da discarica a luogo in cui si nascondevano i delinquenti. Negli ultimi decenni è in corso un recupero ampio della Napoli Sotterranea di cui ho visitato solo uno dei due percorsi principali: da Via dei Tribunali si accede al percorso classico che attraversa l’acquedotto greco-romano, rifugi antiaerei, il Museo della Guerra, orti sotterranei e la Stazione Sismica “Arianna”. Il primo dell'anno ho fato la mia prova di coraggio. Ho camminato sotto terra, nei vicoletti stretti attraverso 4 percorsi in pietra, lunghi 20 mt (sottoterra vi assicuro che sembravano interminabili) e che all'epoca servivano per far defluire l'acqua. Una prova di coraggio da buon inizio. Contatti Napoli Sotterranea C0sa mangiare a Napoli A Napoli la pizza è ottima dappertutto: se volete cercare un posto dove si mangia male, non sarà facile trovarlo. Ovviamente la cucina napoletana non è solo pizza: è qualcosa di straordinario, una vera sinfonia di sapori, colori e calorie. Io ho assaggiato la carne alla Genovese che è un caposaldo della cucina Partenopea, un piatto delizioso preparato con pochi (ma buoni) ingredienti. Che bontà!! Ho ancora l'acquolina in bocca. L’arredamento del ristorante dove sono stata a cena, è davvero molto spartano, così come anche la mise en place. Tovagliato essenziale e pratico. Il personale di sala è favoloso. Gentile senza mai essere invadente ma davvero attento a noi commensali. Porzioni abbondanti degni di una trattoria che si rispetti. Andate da Ristorante al 53
- Rinascere con l'Aloe vera al Naturalis Bio Resort
A Martano un antico fienile del XVIII secolo trasformato in bio resort con piantagioni di Aloe vera nel cuore della Grecia Salentina Un viaggio è un’esperienza da ricordare. I suoi ricordi hanno un effetto così intenso che restano con noi per tutta la vita. Questo è successo a me a Martano (Le) un borgo nell'entroterra salentino. Ho trascorso qui qualche giorno percorrendo un viaggio tra i cinque sensi. Mi sono trovata catapultata in una dimensione magica e surreale, nel cuore della Grecia Salentina, circondata da ulivi, piantagioni e orti, cullata dai suoni della natura e dal lusso della semplicità di un territorio unico. Se ci penso, tutto è stato perfetto. Anche la prima sera, dove ad accogliermi c'erano le luci intense dei raggi rossi del sole del tramonto. Ed è bastato davvero solo un attimo, Ho guardato quella mia Terra con occhi nuovi. Non la solita Puglia. Ma la Puglia dei piccoli borghi in cui è stato piacevole perdermi tra i suoi tesori nascosti. “Sai che in Puglia ci sono piantagioni di Aloe vera?” E' cominciata con questa frase la mia storia d’amore con questa pianta. Da allora anche io "Indosso solo 2 gocce di Aloe vera tutte le sere prima di andare a dormire". Nella cultura egizia l'Aloe vera barbadensis (di casa in Salento ormai da 30 anni) è l'elisir della eterna giovinezza, la pianta della immortalità. Non tanto l'essere immortali, ma mantenere la pelle giovane è il sogno di tutte le donne (nonchè il mio). Un miracolo come nel film Adeline - l'Eterna giovinezza. Se non l'avete ancora visto vi consiglio di farlo e se penso alla immortalità non riesco a non pensare a questa giovane donna, nata a cavallo del 20° secolo, che viene resa senza età ed eternamente giovane oltre che bellissima, dopo un incidente. Dopo quasi 100 anni di una vita solitaria, incontra un uomo per cui vale la pena perdere la sua immortalità. Facendo due calcoli ad occhio e croce, dovrebbero mancarmi solo altri 60 anni prima che anche io incontri l'uomo "per cui valga la pena" di rinunciare a qualcosa. Sempre se per amore si debba rinunciare a qualcosa per essere felici....oh "cosa sei disposto a perdere?" (Mi fido di te, Jovanotti) Nel frattempo mi nutro di Aloe vera, cibo puro per la pelle, per mantenermi "ever green" fino a quel momento. Durante il soggiorno ho assistito per la prima volta alla estrazione del gel dalla pianta dell'Aloe. Ha un fascino insolito vedere questo processo. È bello scoprire come dalla lunga foglia si possa estrarre il gel presente al suo interno utile per realizzare prodotti di bellezza. Eliminata la buccia, fuoriesce una sostanza gelatinosa gradevole al tatto, incolore, inodore. Ed io l'ho toccato, appena estratto dalla pianta, La storia di due piccole mani e di una mente visionaria, quella di Domenico Scordari, fondatore di NB Naturalis is Better, a Martano (Le) - ribattezzata Città dell'Aloe Vera - che ho conosciuto assieme a sua moglie Marinella. La loro è una storia di amore e di passione nata oltre 30 anni fa. Naturalis is Better è una azienda pugliese di produzione di cosmetici a base di estratti naturali ricavati dalla pianta dell'Aloe, coltivata nei terreni dell'antico borgo contadino. Dal 2012 il sogno continua viene rinnovato l’antico borgo contadino all’interno della tenuta agricola e trasformato in Naturalis Bio Resort & Spa una raffinata struttura ricettiva 5 stelle apprezzata oggi in tutto il mondo. Mi sono subito immersa in questo antico fienile e mi sono lasciata sedurre dalla sua natura ammaliante. Un’oasi di pace in cui è stato davvero bello soggiornare. L'ideale sarebbe andarci con la persona giusta. Non è solo questione di "voglia di romanticismo" ma qui tutto ti porta a desiderare di esserlo, a riscoprire il piacere di condividere una esperienza "esclusiva" con il partner. A cominciare dalla spa rigorosamente per "due", passando per la vasca idromassaggio ai piedi del letto matrimoniale nella suite, fino al letto imperiale con struttura in ferro battuto imponente. Sono stata accolta nella spa con un bicchiere di Aloe vera che aveva la capacità di depurare l'organismo ed idratarlo in profondità. Il rituale prevede un'esfoliazione profumata su tutto il corpo con massaggio ed un trattamento viso antiage, che ho apprezzato moltissimo e mi ha regalato un senso di benessere che ancora mi porto addosso quando mi guardo allo specchio. I prodotti Bio a base di Aloe e Acido Ialuronico sono davvero ottimi e sono coccole ad uso esclusivo degli ospiti della struttura. Lo voglio ricordare cosi il romanticismo: un bicchiere di vino rosso (rigorosamente di produzione Naturalis) in una mano, un fiore nell'altra mano. Sullo sfondo, un tramonto, una luna....le piantagioni...purché siano di "ottima annata". Buona vacanza. Foto Credit a cura di Francesco Orlando
- La cava di bauxite di Otranto: uno spettacolo della natura nel Salento
Un luogo da non perdere che in pochi conoscono: un lago verde smeraldo incastonato in rocce rosse La cava di bauxite di Otranto è uno dei luoghi da non perdere nel Salento. In questo lembo di Puglia celebre in tutto il mondo per le spiagge da sogno (Le Maldive del Salento), ci sono anche gioielli nascosti, come questo, che pochi conoscono e che anche io sognavo di vedere da tempo. Sembra di essere su Marte. E quel giorno di fine estate l'ho apprezzata anche sotto una pioggia torrenziale tipicamente estiva, breve ma intensissima, che ha lasciato un segno indelebile di bauxite (minerale rosso impiegato per produrre alluminio) oltre che nel mio cuore anche sul vestito che indossavo, L'attività di estrazione nella cava di Otranto è cominciata 1940 ed è terminata nel 1976. Poi è stata successivamente abbandonata. Oggi l'area resta dismessa ma visitabile. Il particolare colore dell’acqua contrasta, in maniera affascinante, con le circostanti pareti rocciose (che, invece, sono caratterizzate da un bel rosso intenso e brillante). E' impossibile rimanere indifferenti di fronte ad un simile capolavoro della natura se a tutto ciò si aggiunge una fitta e rigogliosa vegetazione a fare da cornice al suggestivo paesaggio desolato, quasi desertico. Come raggiungere la cava? In auto si percorre la strada da Otranto a Santa Cesarea; si entra a Otranto dall’ultimo incrocio e si svolta subito a destra. Da qui comincia una stradina che poi diventa sterrata. Alla fine della strada si continua a piedi, fino a incontrare sulla destra il laghetto verde. A piedi la cava di bauxite si raggiunge partendo dalla rotatoria del porto di Otranto, detta rotatoria della Madonna del Passo. Ci sia avvia in direzione Orte e lla rotatoria successiva si svolta a destra. A sinistra apparirà una grande croce rossa, in corrispondenza della quale si svolta a sinistra: poco dopo ecco apparire la cava di bauxite. Su google map: https://goo.gl/maps/amRyTBmFFxrS1mQY7
- Cose da fare a Roma se hai poco tempo
Tante cose, infinite tra arte, storia, cultura e tradizioni locali A Roma le meraviglie storiche e architettoniche sono di casa. Pochi altri luoghi al mondo possono vantare la ricchezza artistica della nostra capitale. Cosa posso vedere a Roma in meno di 24h? Dopo averci vissuto 5 anni, sentivo il bisogno di nutrire gli occhi e il mio cuore circondandomi di tanta bellezza. Ho percorso più di 20.000 passi dalle 10 di mattina alle 18 quando ohimè ho preso il treno per ritornare in Puglia. Volevo viverla a piedi. Si respirava aria di primavera quel giorno e nessuna nuvola copriva il caldo sole. Il mio tour è cominciato dal Colosseo, la più bella rovina di Roma. L'anfiteatro Flavio, più comunemente noto con il nome di Colosseo, che si innalza nel cuore archeologico della città di Roma. Per poi percorrere tutta la via dei Fori Imperiali e scorgere sulla sinistra l' Altare della Patria, edificio simbolo di cambiamento, del risorgimento e della Costituzione. Venne fatto costruire nel 1885 da Umberto I di Savoia figlio di Vittorio Emanuele II, primo Re d'Italia, nel primo colle su cui fu fondata Roma, Quando ero sul punto di imboccare via del corso ho deviato per Il Museo di Roma, Palazzo Braschi. per vedere l'attesissima mostra di KLIMT. Non puoi andartene da Roma senza aver visto almeno una delle sue piu famose mostre d'arte. Io ho scelto di dedicarmi a questo artista che ha rivoluzionato l'arte, la pittura, il lifestyle. L'evento sul pittore viennese @gustavklimtarrt meritava davvero una visita. Oltre 200 opere. Capolavori ritrovati e miracoli dell'arte. Sono rimasta incantata dal suo allestimentoi. "klimt. La secessione e l'Italia". Attraverso le sue opere e le bibliografia ho ripercorso la sua vita. Tra le sue opere famose e che hanno anche attirato la mia attenzione, la SPOSA, l'ultimo dei grandi lavori dell'artista e il RITRATTO DI SIGNORA un'opera trafugata dalla @galleriariccioddi di Piacenza nel 1997 e ritrovata molti anni dopo nel 2019 e poi GIUDITTA che rappresenta una donna elegante, sensuale e al contempo fatale. Per chi fosse interessato è aperta fino al 22 marzo. Un tour romano senza eccessi gastronomici ma con una iniezione di luoghi, di emozioni, di sole, di RICORDI... e di nuovi incontri professionali che mi hanno arricchito in poche ore e che vorrei coltivare nel mio futuro. Immancabile la capatina a Piazza Navone (dietro al Palazzo Braschi) e Campo dei Fiori, per poi dirigermi al Pantheon che amo profondamente e poi Piazza di Spagna e Trinità de monti, per concludere a Fontana di Trevi. Come tradizione vuole ho lanciato la monetina nella @fontanaditrevi.official ed ho espresso anche questa volta il mio desiderio.. Devo crederci?
- "Il malato immaginario" di Molière di scena a Bari con Emilio Solfrizzi
Grande performance al Teatro Piccinni che ritorna finalmente a splendere come una volta Standing ovation per Emilio Solfrizzi sul palco del Teatro Piccinni per la stagione di prosa del Comune di Bari in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese. L'attore barese ha magistralmente interpretato Argante protagonista de "Il malato immaginario" di Moliere (ruolo che fu al cinema di Albero Sordi e Laura Antonelli nel 1979). Solfrizzi, con le sue movenze, gli occhi accigliati, la cadenza leggermente barese, ha restituito al testo del commediografo francese del XVII secolo una nuova vita, in un intreccio tra comicità e teatro dell’assurdo che il pubblico ha di gran lunga apprezzato. Emilio Solfrizzi a mio avviso si conferma perfetto in tutti i ruoli interpretati nella sua vita, da quelli comici che lo hanno reso celebre nella bari degli anni 80 a tutte le fiction tv che in questi anni lo hanno visto protagonista su scala nazionale. In teatro la gente ha riso di gusto, e tra questi c'ero anche io. Una risata spontanea, immedesimandoci, un po' tutti noi nel protagonista della commedia, alla continua ricerca di rimedi e cure di medici improbabili creando situazioni esilaranti. In fondo siamo stati tutti un po' malati immaginari, almeno una volta nella vita abbiamo usato qualche malattia come scusa per fuggire dai problemi o non affrontare situazioni. (Foto scattata al Piccinni a fine spettacolo. Nessun amico o security è stato torturato) Oggi guardare "Il malato immaginario" ha un sapore completamente diverso, In questo momento storico, dopo un biennio pandemico, riusciamo forse di nuovo a vedere la medicina con il giusto distacco e la giusta autorevolezza, senza che la stessa schiacci le nostre vite. Anzi, ci strappano un sorriso "Dottori" e "virologi" i nuovi santoni de "il malato immaginario" che consigliavano "purghe" quotidiane offendendosi davanti al rifiuto della trentesima dose giornaliera. Un cast di altissimo livello, con attori bravissimi e centrati, ed una Lisa Galantini nel ruolo di Tonina la serva di Argante. Uno dei ruoli più belli scritto per una donna di quell'epoca del 600, moderno e attuale, che descrive una donna di acuta intelligenza. Una delle classiche serve di Moliere che vuole che il bene trionfi sempre. su tutto Un ruolo interpretato perfettamente dalla Galantini il cui spirito vitale si contrappone al protagonista, a cui è legata da un affetto sincero, Emilio Solfrizzi è protagonista di un nuovo allestimento de Il malato immaginario, spettacolo già diretto in passato dal regista Guglielmo Ferro. IL MALATO IMMAGINARIO di Molière con Emilio Solfrizzi, Lisa Galantini, Antonella Piccolo, Sergio Basile, Viviana Altieri, Cristiano Dessì, Pietro Casella, Cecilia D’amico e con Rosario Coppolino Tutti gli spettacoli del Teatro Pubblico Pugliese
- La magia del Presepe di Sabbia
Fino al 23 gennaio 2022 a Scorrano (Le) tra i più caratteristici d'Italia Uno dei presepi più caratteristici d’Italia, interamente realizzato in sabbia.: Sand Nativity Se volete vederlo è in programma dal 5 dicembre al 23 gennaio 2022. Ambiente e Solidarietà il filo conduttore di un percorso magico che parte dal Chiostro della Basilica degli Agostiniani e si snoda lungo il centro storico di Scorrano (@scorrano_scurranu) Sei gli artisti che si sono messi all’opera per realizzare questo maestoso presepe di sabbia provenienti da Italia, Lituania, Olanda e Ungheria. Focus in questa edizione sull'ambiente e sulla solidarietà con una statua dedicata a Madre Teresa di Calcutta, che ha dedicato la sua vita all’aiuto costante verso gli ultimi e a Greta Thunberg, la giovane attivista svedese impegnata nella difesa dell’ambiente. "Un viaggio immaginario dalla terra primordiale con la sua natura incontaminata, ai grattacieli delle megalopoli, che si conclude con una grande mano che si erge dalle rovine, un monito a tutta l’umanità per sensibilizzarla a prendere finalmente coscienza dell’importanza di un equilibrio tra natura e uomo". La realizzazione del presepe di sabbia SAND NATIVITY richiede dedizione, tempo e manualità, doti che i sei artisti internazionali hanno manifestato sin dall"inizio dei lavori a fine settembre 2021. L"evento è organizzato dalla associazione @promuoviscorrano presidente @vitomaraschio Special thanks @benvenutiinpuglia Cosa vedere a Scorrano (Le) Scorrano è situato a Sud di Lecce, dal quale dista Km. 33. La zona è di chiara origine Romana, essendo stato fondato dal Centurione Marco Emilio Scauro, che ebbe in premio questa terra per la sua fedeltà alla madre patria. Palazzo Veris delli Ponti a Scorrano, è seicentesco, il palazzo ducale dei Guarini del 1700. La Chiesa dei Cappuccini, eretta nel Seicento, conserva una notevole tela che raffigura la salita di Gesù al Calvario. La Chiesa Parrocchiale, anch'essa edificata nel XVII secolo, possiede pregevoli altari in pietra leccese e dipinti. La Chiesa barocca della Madonna della Luce, è subito fuori città, presenta una grandiosa cupola.
- Pescaria apre a Trani tutto l'anno
La nuova sede é in centro in via Cavour 39 con nuove proposte ed un nuovo menù Anche i tranesi potranno godere tutto l'anno delle prelibatezze gastronomiche a base di pesce proposte dal Fast Food Gourmet più noto in Italia: Pescaria. L'inaugurazione ufficiale al pubblico era prevista per il giorno dopo, mentre io non potevo mancare a quella a porte chiuse, in pole position, a dire la mia e ad assaggiare le nuove proposte in menù. Come osare dire il contrario. Il menù é eccezionale come sempre. Arricchito da primi piatti, come cacio e pepe con le cozze, che senza ombra di dubbio è stato il mio preferito in assoluto. Ma secondo voi, le cozze, a che punto della cottura si mettono a cuocere? Avrei voluto chiederlo al "magnifico" chef Lucio Mele ma ero troppo impegnata a degustare i panzerotti i fritti ripieni al polpo e poi non sta bene, si sa, secondo il galateo, parlare con la bocca piena. Impeccabili i padroni di casa Bartolo Labbate e Domingo Iudice Ottimo accompagnamento musicale con skanderground il tutto rigorosamente annaffiato con San Marzano Wines Photo a cura di Francesco Orlando, medico di professione fotografo per passione. #apugliesearoundtheworld #weareinpuglia #fastfood #pescaria #pesce #crudomare #ostriche #manuelalenoci #puglialovers #puglia #panini #buonappetito #foodlover
- La mia Germania inedita: attraversando la foresta nera delle fiabe dei fratelli Grimm ed il Bodensee
E' uno dei viaggi da mettere in agenda. Questa zona del sud ovest della Germania, cela luoghi meravigliosi dal punto di vista naturalistico avvolti da un antico mistero Un buon periodo per visitare questa parte della Germania è la primavera ma anche l'estate. Tuttavia se siete amanti delle terme o della neve lo scenario è magico anche d'inverno. Baden Baden (che significa Bagni) è chiamata la grande Dama delle SPA tedesche (accessibili a tutti). Già ai tempi della Regina Vittoria era frequentata dalla ricca nobiltà dell'epoca che veniva qui a rilassarsi. Le sue acque calde l'hanno resa famosa in tutta Europa. La neve e le terme spesso vanno di pari passo E' piacevole rilassarsi in sauna o in una piscina calda vicino alla neve dopo una giornata nella natura. Un week end Easy to reach Ho pianificato il mio fine settimana a fine aprile con partenza da Bari trovando tra le offerte Ryanair un volo a 59 euro a/r per Baden Baden (venerdì 15:15 - lunedì 12:50). Collegamenti con Baden Baden In aereo: Sono tre le compagnie aeree low-cost che effettuano voli da e per gli aeroporti di Stoccarda e Karlsruhe/Baden-Baden: 1) Eurowings (da Bari e Brindisi per Stoccarda) 2) Ryanair (solo da Bari) mentre da Brindisi c'è anche Easy Jet per l'Aeroporto di Basilea Mulhouse Friburgo. In treno: Dalla stazione di Milano centrale in treno, due volte al giorno c'è il Cisalpino (treno veloce). Un ottimo collegamento dall‘Italia, oltre che per Stoccarda, anche per le regioni turistiche del Lago di Costanza (fermate di Schaffhausen/Sciaffusa – e Singen), del Giura Svevo (fermate di Singen, Tuttlingen e Rottweil) e della Foresta Nera (fermate di Schaffhausen/ Sciaffusa, Rottweil e Horb). Dall’ aeroporto di Baden Baden partono ogni ora i bus verso la stazione di Baden Baden al costo di euro 3.60 e, in meno di mezz’ora, si arriva alla stazione dove poi prendere un altro bus per il centro. L'ideale è affittare un'auto per potersi muovere agevolmente Se invece atterrate a Stoccarda potete prendere un treno per Baden Baden che in 1h e 30 minuti (costo sui 30 euro) vi porta nella cittadina termale. Cosa fare in questa zona Spostarsi in auto mi ha permesso di costruirmi un fine settimana ad hoc scegliendo tra tutte le meravigliose opportunità che questa parte del territorio offre: trekking nella Foresta nera, visita al lago, all'isola e alla città di Costanza, degustazioni con piatti tipici (e non) della cucina tedesca. Mi sono concessa anche un pomeriggio di relax alle terme oltre che una visita alla frizzante città universitaria di Friburgo di Brisgovia il cui centro storico è un piccolo gioiello medievale. Friburgo in Brisgovia L'atmosfera frizzantina di questa città tedesca ha caratterizzato la mia prima tappa appena atterrata in Germania. Avevo letto e poi me ne sono resa conto, che Friburgo è una città universitaria con il 30% della popolazione sotto i 30 anni, ed è anche la città più soleggiata della Germania. L'atmosfera che si vive è tipica dei paesi del mediterraneo (lontana dagli stereotipi tedeschi). La gente qui ha uno stile di vita rilassato caratteristico del Baden - a ovest di Friburgo. Ho percepito sin da subito il fare easy going delle gente che ho incontrato per strada e che era seduta intenta a sorseggiare un caffè o un buon vino nel centro storico, pieno di bar e piccoli ristorantini. Mi ha colpito la sua atmosfera e i dettagli che la rendono speciale, come i Bächle, (i canali) piccoli ruscelli di acqua cristallina alimentati dal fiume Dreisam, che scorrono lungo le strade del centro storico dove "la gente" ha l'abitudine di mettere in fresco le bottiglie di vino per la cena. Tradizione popolare: get married in Friburg Un'antica leggenda popolare narra che se accidentalmente qualcuno inciampa in uno di questi canali è destinato a "sposarsi" con una persona del posto: "Single di tutto il mondo" Friburgo potrebbe essere la vostra grande opportunità per trovare l’anima gemella, Se poi vi cade il tappo in testa mentre stappate una bottiglia di vino, il matrimonio è imminente, entro la fine dell'anno, così come prevede la tradizione italiana. Münsterplatz, la piazza della Cattedrale, è il cuore pulsante della città di Friburgo e tutti i giorni dell’anno (escluse le domeniche) ospita il Münstermarkt, il grande mercato risalente al ‘500. Da visitare anche la cattedrale Freiburger Münster Dove cenare Da amante della cucina Internazionale al Markthalle. ho fatto un viaggio del mondo restando seduta a tavola. E' un mercato ubicato in un edificio del 1800 dove potete magiare piatti tedeschi ma anche cucina italiana, mediorientale e asiatica. Avevo voglia di cucina asiatica di noodles di verdure e riso con pollo al curry. Atmosfera informale e cibo davvero buono. Lago e città di Costanza In mattinata con la Jeep 4x4 sono andata al Lago di Costanza, più comunemente conosciuto da tutti come il Bodensee. il terzo lago di acqua dolce più grande che abbiamo in Europa. Scenografico e molto frequentato dalla gente del posto che si rifugia da queste parte al primo raggio di sole ma anche per fare kayak, oppure un giro in pedalò o semplicemente per rilassarsi e abbronzarsi. Per i tedeschi, il lago di Costanza è un vero e proprio mare, tant'è che lo chiamano "Schwäbisches Meer" . Se vi resta ancora del tempo, una chicca che vi suggerisco, è la sponda meridionale del Lago di Costanza dove si trova l’Isola di Reichenau L'ho trovata molto colorata, ricca di serre e di fiori, insomma un meraviglioso giardino a cielo aperto. Subito dopo mi sono diretta nella città medioevale di Costanza dove ho trascorso il resto della giornata. E' la città più a sud della Germania. Simbolo di Costanza é la statua di "Imperia". Ho scoperto che era una formosa meretrice e che in questa statua a lei dedicata, tiene in pugno, o meglio, sul palmo delle due mani il papà Martino V e il re Sigismondo, due degli uomini più potenti del medioevo schiavi delle debolezze della carne. La statua di «Imperia» ha la particolarità di ruotare a 360 gradi per non mostrare mai solo il «lato B» a chi arriva dal lago o a chi passeggia sul porto. Dove mangiare A Costanza ho mangiato un ottimo burger di pollo e panino multicereale in un posto molto bello, tipo jungle bar che vi consiglio Hans im Glueck Terme che passione Il modo migliore in cui ho concluso questa intensa giornata è stato facendo un percorso benessere alle "Terme Solemar" a Bad Dürrheim con 13 piscine coperte e scoperte, Il bello di questi posti è che l'acqua qui è sempre calda. Piacevole il bagno di vapore, ma ho trascorso la maggior parte del tempo vicino ai getti idromassaggio della piscina all'aperto. Ho intenzione di ritornarci durante i mesi invernali per poter apprezzare i 5o gradi dell'acqua ed i -10 gradi della temperatura esterna. Villingen-Schwenningen, a due passi dalla foresta nera Mentre organizzavo il viaggio mi ha incuriosito la storia di Villingen-Schwenningen e ho pensato di soggiornare proprio qui. Si trova ad 1h e 30 da Baden Baden nella regione dello Schwarzwald-Baar-Heuberg, nel distretto amministrativo di Friburgo e più precisamente nel Land tedesco del Baden-Württemberg. Due cittadine Villingen e Schwenningen che convergono in una moderna città nella Foresta Nera. Villingen apparteneva al granducato del Baden mentre Schwenningen era parte del ducato del Württemberg. Villingen è la più bella delle due se non altro perché è circondata da mura altissime all'interno delle quali, la città ricorda un villaggio di montagna dalle costruzioni colorate e con il tetto spiovente. Imperdibile il mercato del sabato mattina nella piazzetta cittadina, dove la gente ama andare a fare la spesa e comprare tanto cibo di qualità e fresco per tutta la settimana. Vi segnalo lo stand del formaggio e vi suggerisco di assaggiare il buonissimo formaggio francese EPOISSES spalmabile (crea dipendenza per quanto è buono anche se lascia un fetore incredibile sulle mani). Ottimo anche lo stand delle Cheesecake ( classica o ai frutti di bosco) che potete trovare da Stefans . Curiose le bancarelle di frutta e verdura, ma anche quella del pane a sottolineare il grande legame con la Puglia dove cenare Da Zuma, Un ristorante italiano dagli ambienti moderni. In cucina si usano solo ingredienti del territorio, freschi acquistati al mercato regionale. Il menù varia stagionalmente e offre una varietà di esperienze culinarie che coinvolgono tutti i sensi. Da Gasthaut Ott è un pub iconico alla moda frequentato sia dai giovani che da gente della mia età. Interessante la selezione del Beverage e anche del cibo. Ho cenato all'aperto la serata permetteva ed era piacevole stare fuori. Purtroppo le immagini sono di repertorio, avevo il cellulare scarico e non ho potuto scattare i piatti succulenti con cui mi ha deliziato il titolare del locale. Foresta nera, magica d'inverno romantica in primavera In questa meravigliosa foresta di oltre 150 km sono state ambientate alcune delle fiabe più belle e famose scritte dai fratelli Grimm. La foresta nera mi ha fatto ritornare bambina. Mi sono cimentata in un percorso di media difficoltà di 20 km, immersa nella vegetazione più fitta e svettanti alberi secolari che filtrano a malapena i raggi del sole. Guidata dal suono della natura e dal cinguettio degli uccellini, ho immaginato di imbattermi nella casetta di marzapane scoperta dai fratellini Hansel e Gretel (ambientata a Christenberg) o di vedere spuntare Cappuccetto rosso che scappava dal lupo ( ambientata nel bosco vicino a Schwalmstadt) o improvvisamente arrivare ai piedi de castello di Hofgeismar dove si svolse la vicenda de La bella addormentata. Si trova nel sudovest della Germania, nella regione di Baden-Württemberg. Furono i Romani a darle questo nome (in latino Silva Nigra), per la sua vegetazione fatta di alberi di colore verde scuro e talmente fitta da non lasciar passare i raggi del sole. La Foresta nera ha molteplici attività sia per grandi che per bambini. Tra queste il lago Titisee, (che cercherò di visitare durante il prossimo inverno) perchè si può pattinare sul ghiaccio. Vorrei anche vedere le cascate Triberg, le più alte all’interno della Foresta Nera. Si raggiungo percorrendo un sentiero immerso nei boschi. Qui le acque del Gutach formano una splendida cascata con 7 balzi sulle rocce granitiche. Insomma la foresta nera merita di essere scoperta e tra le chicche vi consiglio di non perdere la “strada delle fiabe” (che è nella mia to do list). In Germania si estende per oltre 660 km, da Francoforte fino quasi ad Amburgo, toccando luoghi legati ai fratelli Grimm e alle loro fiabe: da Hansel e Gretel a Cappuccetto Rosso, passando per Cenerentola, senza dimenticare Il gatto con gli stivali e Biancaneve