Terza Età, il turismo diventa SENIOR
- Manuela Lenoci
- 9 apr
- Tempo di lettura: 2 min
Dinamici, con buone pensioni e figli ormai grandi, gli ultra-65enni sono diventati un motore dell'industria dei viaggi. Che realizza prodotti su misura per questa età.

Affollano i musei, si mettono in fila per ore pur di visitare la mostra del momento, si iscrivono alle associazioni più disparate per gli hobby più insoliti, incuranti degli acciacchi si cimentano nella scoperta di remoti e inaccessibili siti naturalistici, persino i trekking estremi e i campi tendati nei deserti non li spaventano. Sono diventati esperti del web che solcano alla ricerca del volo più conveniente, della meta meno conosciuta, spinti da un indomito desiderio di scoperta. Gli anni non hanno appannato lo spirito d'avventura, anzi forse proprio una rinnovata consapevolezza che il tempo a disposizione è inferiore a quello già vissuto, ha sviluppato in loro un inarrestabile dinamismo.
Solo gli ultra-65enni, i motori del turismo globale. Si incrociano negli aeroporti di tutto il mondo, solitamente in piccoli gruppi, creati magari da una delle tante associazioni nate come funghi su internet, talvolta non si sono mai incontrati prima, accompagnati o meno da una guida, per niente disorientati dalla barriera di una lingua diversa. dall'incognita di un Paese sconosciuto
Hanno il portafoglio pieno, da anni di risparmi, da una pensione pingue come solo il vecchio sistema previdenziale retributivo sapeva dare, hanno figli già grandi più o meno sistemati professionalmente (e se non lo sono, è il momento che se la vedano per proprio conto) e hanno maturato anche quel pizzico di sano egoismo che li ha sganciati dal ruolo esclusivo di «nonni-parcheggio-nipoti». E così ora se la godono. Molti hanno anche archiviato un matrimonio e ora assaporano il gusto di un futuro che vedono ancora promettente di sorprese sentimentali.
Articolo integrale su PANORAMA
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